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L’Inter si mangia il Diavolo. Conte cambia l’anima dei nerazzurri, furiosi nel secondo tempo

Il tecnico non fa cambi a fine primo tempo, ma entra un'altra squadra in campo contro il Milan e vince la partita

Andrea Della Sala

Derby pazzesco: dopo 45' sembrava non esserci partita, col Milan padrone del campo e in vantaggio di due reti. Poi improvvisamente è tornata l'Inter e ha preso il sopravvento con furore e rabbia e ha vinto il derby.

"In 9 minuti il Milan ha già fatto più di tutto il derby d’andata. La partenza dei rossoneri è impetuosa e sorprende l’Inter. Il piano di Pioli poggia su tre punti e in avvio pagano tutti. Primo: la rinuncia a una seconda punta, permette di schierare Calhanoglu che ispira e tampona l’impostazione di Brozovic. Arginare il croato, assente Eriksen, significa contenere molta creatività nerazzurra. Secondo punto: Castillejo e Rebic stanno alti anche senza palla: è 4-2-3-1, non 4-4-1-1. L’aggressione imprevista consente al Milan di non far salire gli avversari e di attaccare in massa. Terzo punto: la catena di sinistra, Theo Hernandez-Rebic, tecnica e fisicità, bullizza i dirimpettai. E sfonda. Candreva e Godin sono in costante affanno. Il risultato è che se il famoso extraterrestre fosse capitato al Meazza al fischio d’inizio, dopo un quarto d’ora avrebbe avuto la certezza che la squadra a +19 veste rossonero", spiega La Gazzetta dello Sport.

"All’intervallo, Conte non cambia nulla. Anzi, una cosa: l’anima dell’Inter, che torna in campo furiosa e in due minuti si mangia il Diavolo. Pazzesco. Lo splendido tiro al volo di Brozovic dal limite al 6’ (Calha dove sei?) sembra il colpo d’incontro che sorprende il pugile troppo sicuro di sé. Il Milan barcolla di brutto e l’Inter si avventa assatanata per stenderlo ancora. Lo fa. Minuto 8: Godin pesca Sanchez oltre le linee, Vecino arriva a rimorchio e fa 2-2 (8’). Qui Conte non pensa più a Vidal. Qui spiegano all’extraterrestre che quelli con 19 punti in più sono i nerazzurri. E.T. se ne fa una ragione e, quando De Vrij con un imperioso colpo di testa da angolo (25’) porta avanti i nerazzurri, si convince definitivamente di non essere stato preso in giro. Proprio De Vrij, il più eroico a lottare sul ponte contro la tempesta, ha aperto uno squarcio di stelle sopra la Nord. Il Milan ha perso di colpo tutte le sue sicurezze, come se Ibra fosse ancora a Los Angeles, e paga lo sforzo iniziale. L’Inter ha ritrovato furore. Pioli prova a rincorrere con Leao, Paquetà e Bonaventura. Conte gestisce con Eriksen che regala una traversa da artista (36’). Finale da brividi: Barella spreca davanti a Donnarumma e quel diavolo di Ibra colpisce il palo (44’). Chiude Lukaku che poi issa la maglietta sulla bandierina (48’): è lui il nuovo Signore di Milano. Ma nella notte degli Oscar, una statuetta ideale a tutti i protagonisti di questo splendido derby", aggiunge Gazzetta.

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