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TS – Conte e l’eredità della prima Juve: Inter, più qualità e meno pressing

La foto postata dal tecnico nerazzurro sul suo profilo Instagram

Il quotidiano sportivo confronta la prima Juve di Conte con l'Inter del tecnico nerazzurro: ecco tutte le novità e i punti in comune

Alessandro De Felice

L'eredità della Juve che avviò il ciclo dei nove Scudetti consecutivi. Secondo Tuttosport, Antonio Conte ha plasmato la sua Inter secondo il suo credo calcistico e quella che era la sua squadra bianconera. L'allenatore leccese passo al 3-5-2 proprio a Torino, archiviando il 4-2-4.

Tre centrali come Barzagli, Bonucci e Chiellini; Pirlo in regia con due mezzali come Marchisio e Vidal in copertura e pronte a sfruttare gli inserimenti; due laterali di grande dinamismo e due punte molto vicine. Era questa l'idea tattica su cui si è basato l'attuale allenatore nerazzurro per costruire la sua Juve. "Oltre al modulo, nell’Inter di oggi si ritrovano (come in tutte le successive squadre di Conte) gli attaccanti sempre vicini, gli esterni in costante proiezione offensiva, gli inserimenti delle mezzali" scrive il quotidiano.

 Getty Images

Tuttosport spiega le differenze tra quella squadra bianconera e questa nerazzurra oggi. "L’Inter costruisce più dal basso di quella Juventus, che era più ossessiva nel pressing.Anche per la differenza di qualità e caratteristiche degli esterni e delle punte. Sulle fasce il Conte juventino aveva due cursori che si inserivano senza palla, mentre il Conte nerazzurro ha in Hakimi e Perisic (ormai titolare a sinistra) due fonti di gioco, in grado di creare superiorità saltando l’uomo. Allo stesso modo, per quanto Vucinic fosse capace di giocate geniali e Matri un signor attaccante, nessuno dei due possedeva la forza e la velocità di Lukaku e Martinez, capaci di essere letali con un’intera metà campo da coprire. Quella Juventus aveva la necessità di rubare palla avanti, quest’Inter ha più soluzioni - pur senza la genialità di Pirlo - e una coppia d’attacco superiore. Il potenziale offensivo bianconero consisteva in tanti assalitori (il capocannoniere in campionato fu Matri con 10 gol, ma Marchisio e Vidal, mezzali, ne segnarono 9 e 7), quello nerazzurro pur risiedendo in tanti uomini ha due punti di forza ben precisi".

(Fonte: Tuttosport)

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