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Conte: “Io felice al Tottenham, ma ciò non significa non dire come stanno le cose”

Marco Astori

Antonio Conte è felice al Tottenham ma, una volta di più, si rifiuta di garantire la propria presenza sulla panchina degli Spurs oltre la durata dell'attuale contratto

Antonio Conte è felice al Tottenham ma, una volta di più, si rifiuta di garantire la propria presenza sulla panchina degli Spurs oltre la durata dell'attuale contratto, che scadrà fra sei mesi. Reduce dalla quarta sconfitta nelle ultime sette uscite di Premier League, costata ai 'suoi' la fuoriuscita dal lotto delle prime quattro della classifica, Conte ha voluto puntualizzare il proprio punto di vista dopo lo sfogo seguito alla partita contro l'Aston Villa, quando aveva definito "folli" le aspettative che circondano la propria squadra.

"C'è un progetto in corso. Quando ho firmato il contratto ho accettato questo progetto, per aiutare il club a costruire le fondamenta - le parole di Conte -. Durante questo processo possono accadere mille cose. Il club può licenziare il tecnico o esserci differenti visioni. Qui sono felice, l'ho sempre detto di essere felice e di stare bene qui al Tottenham. Ma essere felice non significa non dire come stanno le cose".

Conte ha preferito non parlare di mercato, nonostante le sue richieste siano arcinote: nel prossimo mese si aspetta almeno due innesti di peso per puntellare la rosa, a suo dire inadeguata per lottare quantomeno per un posto in Champions. "Stiamo cercando di costruire una base. E' difficile per me rispondere ogni giorno alle stesse domande, ma evidentemente non capite (rivolto ai giornalisti). Sono felice di restare, perché il Tottenham è un club moderno, e ho un'ottima relazione coi giocatori. Io spiego come stanno le cose, non alludo a nulla", conclude.

(ANSA)