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Conte, un finale già visto. Ritorno in Italia? Chi lo assumerà sa già che…

Fabio Alampi

L'addio anticipato al Tottenham dell'ex tecnico dell'Inter non ha sorpreso più di tanto il mondo del pallone

L'addio di Antonio Conte al Tottenham era nell'aria da settimane, e non ha stupito più di tanto il mondo del calcio. Così scrive La Stampa: "Antonio Conte è fatto così: dà l'anima, ma se un progetto non lo convince più l'interrompe. E spesso consuma lo strappo sommando frecciate pubbliche a confronti privati. L'epilogo del rapporto con il Tottenham è un deja-vu, un concentrato di tensioni che né il comunicato asettico del club né il miele social del tecnico («Ringrazio profondamente tutti gli Spurs che hanno apprezzato e condiviso la mia passione e il mio intenso modo di vivere il calcio») cancellano".

"In fondo tende sempre a prendersela con società che lo pagano lautamente e così il confine tra libertà e irriconoscenza s'assottiglia, soffiando anche sul sospetto di un allenatore vincente che però, se le cose non girano, non esita a scaricare le responsabilità. [...] Intanto si gode la famiglia, sacrificata a lungo in nome di un lavoro totalizzante, poi si guarderà attorno sperando in un ritorno in Serie A. Bisbigliano che l'Inter possa riabbracciarlo se dovesse separarsi da Inzaghi, mentre a Roma può sostituire Mourinho e lui spera un giorno di chiudere il cerchio alla Juve, ma al momento non ci sono basi. Certo chi lo ingaggerà, non avrà segreti: assumerà un allenatore vincente, un cultore del lavoro, un motivatore unico, ma anche un personaggio così sincero da diventare scomodo".