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Inter-Juve, duopolio del futuro. Conte ha iniziato con cautela, ma dopo l’appoggio del popolo…

Il tecnico dell'Inter ha risposto a tono alle lamentele di Sarri sull'orario della partita a Firenze

Andrea Della Sala

L'Inter si candida a essere una delle maggiori antagoniste della Juve in Serie A. La squadra di Conte ha iniziato alla grande e, dopo tre gare, è a punteggio pieno in campionato. Il tecnico nerazzurro ha mandato anche una frecciatina a Sarri che sabato si era lamentato della partita disputata a Firenze nel pomeriggio.

"Ragionando in termini di potenzialità economiche e possibilità societarie, Juve-Inter è destinata a diventare il duopolio delle annate a venire. A Milano sanno di essere indietro ma anche di avere delle carte da giocarsi e Conte le ha calate subito, consapevole che da questo punto di vista i bianconeri sono sguarniti: così ha subito alluso a «bilanci e stati patrimoniali » (cavallo di battaglia sarriano a Napoli) e poi ha piazzato quel «Sarri stia tranquillo perché ora sta dalla parte forte» con cui ha smantellato gli alibi invocati qualche ora prima dall’allenatore juventino. Sarri è un uomo di grande genuinità e di scarsa malizia, è ben raro che scenda a certi livelli, si definisce un tradizionalista, vorrebbe che le parole valessero in quanto parole e i fatti in quanto fatti e si sottrarrebbe volentieri a questo gioco di nervi, ma è proprio per questo che è esattamente su quel nervo (scoperto, o quantomeno poco protetto) che da Milano battono", spiega Repubblica.

"Un tempo la comunicazione della Juve era gestita su due livelli da Marotta e Allegri, ognuno dei quali eccellente nel proprio ambito. Paratici ha altre caratteristiche e Sarri figuriamoci, mentre Agnelli si espone di rado, al massimo un paio di volte l’anno: su questo fronte alla Juve potrebbero avere dei problemi, anche se restano convinti che il chiacchiericcio finisca per danneggiare chi lo alimenta e che un austero silenzio (tendono a tappare la bocca anche ai giocatori e si parla il meno possibile, con contraddittorio ai minimi termini) sia il più delle volte la risposta più incisiva alla maggior parte delle insinuazioni.

Non per questo Conte si zittirà, anzi. All’inizio si è mosso con cautela, ma da quando ha capito che il popolo interista è già incondizionatamente dalla sua parte, nonostante i suoi trascorsi da juventino ancestrale, s’è reso conto di poter alzare il livello della sfida. Non ha zompettato, né mai lo farà, quando San Siro ha cantato "chi non salta è bianconero", ma sta facendo quello che ha sempre detto che avrebbe fatto, anche negli anni più pienamente juventini: «Io tifo solo per la squadra per la quale lavoro, e a cui do tutto. Allenerei l’Inter? Se capitasse, sì». È capitato eccome, anche se la stragrande maggioranza dei bianconeri ha gufato per anni affinché non accadesse: il nemico peggiore è sempre quello che ti nasce dentro", aggiunge il quotidiano.

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