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Anche Inzaghi ha sfruttato la scia del lavoro contiano. E anche lui, dopo aver gettato dalla finestra uno scudetto, regalato al Milan, ne ha vinto (anzi stravinto) uno molto significativo con l’Inter, quello della seconda stella. A differenza di Conte, Simone è meno impulsivo e questo lo ha salvato quando la barca nerazzurra era in preda a onde altissime e la sua panchina ha tremato. Ha resistito alle critiche, ha lavorato duro e ne è venuto fuori alla grande, portando in dote anche una finale persa con il City per una questione di dettagli.
I duellanti si ritroveranno nella notte più importante del campionato e i motivi per superarsi vanno oltre la partita anche se nessuno dei due lo ammetterà mai. Inzaghi, l’Inter se l’è presa con pazienza, un amore cresciuto nel tempo e diventato granitico, ma battere Conte servirebbe a chiudere il cerchio e sconfiggere quella parte, ultima ma resistente, di scettici. Conte, nel frattempo, ha conquistato Napoli. Ma la cosa più sorprendente è che Napoli ha conquistato Conte e questo era più difficile da mettere in preventivo. Antonio ha risollevato gli azzurri con la forza del lavoro e la chiarezza delle idee.
"L’Inter è più forte, ma in questo momento il Napoli è più compatto. Conte ha ridato orgoglio e dignità alla città dopo la stagione peggiore dell’era De Laurentiis. Ha scelto gli acquisti e aggiornato il suo credo, passando alla difesa a quattro che diventa a cinque nei momenti di sofferenza, grazie al sacrificio di Politano. L’Inter ha più qualità, ma è distratta dalla Champions e sofferente quando manca Calhanoglu che è il miglior centrocampista del campionato. Il sogno di Inzaghi è semplice: spera che l’Atalanta rallenti la corsa della capolista per poi centrare il sorpasso nello scontro diretto. In ogni caso sarà un duello lungo. Speriamo sino a maggio", scrive il quotidiano.
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