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Conte-Inzaghi, diversi ma con la stessa missione. Simone ha un obiettivo prima di Inter-Napoli

Andrea Della Sala Redattore 
Confronto al vertice prima della sosta. Il tecnico dell'Inter spera che l'Atalanta freni la capolista per tentare il sorpasso a San Siro

 

Uno ha riportato in alto l'Inter, l'altro l'ha mantenuta ed evoluta. Tra 9 giorni saranno di fronte a San Siro, Conte e Inzaghi, per un Inter-Napoli che si preannuncia di fuoco.

"Antonio Conte è l’allenatore ideale di Beppe Marotta dai tempi della Juve, Simone Inzaghi lo è diventato con il tempo e dopo aver vissuto, nella sua prima stagione milanese, momenti complicati. Inter-Napoli, tra nove giorni a San Siro, non è solo un incrocio con vista sullo scudetto. È anche una sfida di sentimenti tra due allenatori diversi eppure uguali nel desiderio marcato di non fallire la nuova missione. Antonio tornerà a Milano per la seconda volta in pochi giorni, ma questo viaggio vale di più e non perché la partita sarà più complicata, quanto per le implicazioni psicologiche che comporta. Conte ha fatto grande l’Inter, conquistando la gente nerazzurra nonostante il passato juventino e ha regalato agli Zhang il primo scudetto della loro storia. L’Inter l’ha lasciata sul più bello, credendo che le difficoltà economiche della proprietà cinese, reali ma abilmente mascherate dal lavoro di Marotta (e Ausilio), avrebbero depotenziato la squadra", racconta il Corriere della Sera.

Anche Inzaghi ha sfruttato la scia del lavoro contiano. E anche lui, dopo aver gettato dalla finestra uno scudetto, regalato al Milan, ne ha vinto (anzi stravinto) uno molto significativo con l’Inter, quello della seconda stella. A differenza di Conte, Simone è meno impulsivo e questo lo ha salvato quando la barca nerazzurra era in preda a onde altissime e la sua panchina ha tremato. Ha resistito alle critiche, ha lavorato duro e ne è venuto fuori alla grande, portando in dote anche una finale persa con il City per una questione di dettagli.

I duellanti si ritroveranno nella notte più importante del campionato e i motivi per superarsi vanno oltre la partita anche se nessuno dei due lo ammetterà mai. Inzaghi, l’Inter se l’è presa con pazienza, un amore cresciuto nel tempo e diventato granitico, ma battere Conte servirebbe a chiudere il cerchio e sconfiggere quella parte, ultima ma resistente, di scettici. Conte, nel frattempo, ha conquistato Napoli. Ma la cosa più sorprendente è che Napoli ha conquistato Conte e questo era più difficile da mettere in preventivo. Antonio ha risollevato gli azzurri con la forza del lavoro e la chiarezza delle idee.


"L’Inter è più forte, ma in questo momento il Napoli è più compatto. Conte ha ridato orgoglio e dignità alla città dopo la stagione peggiore dell’era De Laurentiis. Ha scelto gli acquisti e aggiornato il suo credo, passando alla difesa a quattro che diventa a cinque nei momenti di sofferenza, grazie al sacrificio di Politano. L’Inter ha più qualità, ma è distratta dalla Champions e sofferente quando manca Calhanoglu che è il miglior centrocampista del campionato. Il sogno di Inzaghi è semplice: spera che l’Atalanta rallenti la corsa della capolista per poi centrare il sorpasso nello scontro diretto. In ogni caso sarà un duello lungo. Speriamo sino a maggio", scrive il quotidiano.