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Conte lascia in lacrime Belve: “Se potessi rivedere qualcuno, sceglierei…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 

L'ex allenatore nerazzurro si è raccontato a Francesca Fagnani e si è aperto anche sulla sua vita privata

Antonio Conte, a Belve, ha mostrato un lato di sé molto personale, lontano forse dalla durezza che mette davanti a sé in primo piano sulla strada verso la vittoria, il suo pane quotidiano. L'ex tecnico nerazzurro, rispondendo a Francesca Fagnani, ha finito la sua intervista in lacrime. Si è commosso e aveva gli occhi lucidi quando la giornalista gli ha chiesto: "Chi vorrei rincontrare ancora? Mia zia Teresa. È la persona che mi ha fatto da seconda mamma e me l'abbraccerei, le direi grazie". E in lacrime ha lasciato lo sgabello ormai cult del programma.

Prima aveva raccontato anche: «Com'è essere un allenatore per la mia famiglia? Non è semplice vivi pressioni stress, la sconfitta te la porti a casa almeno che non vivi in albergo e stai da solo. Poi mi isolo a casa ma sapere che ci sono mia moglie e mia figlia mi fanno stare nella zona di comfort. Sempre nel dolore però. Assenza famiglia a Londra difficile? Mi è pesato. Ho vissuto solo per il lavoro, nessuna valvola di sfogo. Aspettavo il giorno dopo per tornare a lavorare. Mourinho piace alle donne e io? Non lo so. Mi trovano forse interessante. Sexy? Mia moglie dice che le amiche quando mi vedono in panchina trasferisco qualcosa di passionale che viene apprezzato. Se mi piaccio fisicamente? Sì. Avendo 54 anni mi do un otto. Posso fare di più. La parte che mi piace di più del mio aspetto sono gli occhi. Azzurri e risaltano. Quello che non mi piaceva sono intervenuto, i capelli. Mai avuto il parrucchino. Sono stato a Toronto per il trapianto e ho avuto la fortuna di trovare un medico che aveva curato un amico, era una cosa che non mi piaceva e abbiamo vinto anche là. Ci sono state figurine brutte. Ma era la realtà e andava accettata. Non mi sentivo bene con me stesso. Mia figlia Vittoria la vittoria più bella, con un figlio capisci davvero cosa significa l'amore», ha raccontato.

L'ex ct dell'Italia ha anche parlato della truffa subita su alcuni suoi investimenti affidati al broker Bochicchio, finito a processo e poi morto in un misterioso incidente. «Tutto quello che è accaduto, tutta la libertà che gli è stata data da imputato, aveva truffato tantissime persone della Roma bene, aveva fatto male e serviva molta più attenzione, c'è stato lassismo. Una parte dei soldi l'ho recuperata, l'altra vedremo cosa accadrà. Dispiace, al di là dell'aspetto economico, essere traditi quando dai fiducia alle persone anche a livello di rapporti familiari. Ci caschi perché sono persone che sono killer seriali, li definisco così. Non provo sentimento nei suoi confronti», ha sottolineato il tecnico.

«Se vedo già un mio erede in giro? Sono giovane per vedere eredi. Cosa mi spaventa nella vita, la morte. Il pensare di dover chiudere una storia mi spaventa. E cosa ci dovrebbe essere scritto sulla mia lapide? Ha dato tutto. Non so se ho chiesto scusa a tutti ma ho imparato a farlo. Da un punto di vista umano abbiamo un processo. Ci sono momenti in cui ti senti invincibile e vai per la tua strada. Ma se si chiede scusa a volte è un onore. Se mi sento invincibile? Non mi sento invincibile, mi sento duro da battere», ha concluso.


(Fonte: Belve, Rai2)


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