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Giornale – Inter-Conte, la tregua resiste: lui mette le mani avanti ma dimentica che alla Juve…

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Nell'editoriale del quotidiano Il Giornale si parla del tecnico nerazzurro e delle dichiarazioni rilasciate nelle ultime interviste

Alessandro De Felice

Sulle colonne de' Il Giornale, Elia Pagnoni ha analizzato il momento dell'Inter e le dichiarazioni del suo allenatore Antonio Conte nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi alla Gazzetta dello Sport e agli inglesi del Telegraph:

"C’è chi lo vede malinconico e chi lo vede carico. Chi lo vede prigioniero sulla difensiva e chi lo vede sempre troppo borderline. Comunque lo si guardi è però sempre Antonio Conte, prendere o lasciare. Quest’anno effettivamente si sta trattenendo molto nelle esternazioni, soprattutto a fine partita. D’altra parte, le uscite dello scorso anno con il limite toccato dopo la sconfitta in finale di Europa League, non potevano proseguire a lungo. Ad agosto tra il tecnico e l’Inter si era arrivati sul punto di rottura, sventata da Zhang non si sa quanto per convinzione e quanto per convenienza. Per ora comunque la tregua resiste, anche se la stagione dell’Inter deve ancora decollare, soprattutto in Champions dove la strada si è fatta molto in salita. Domenica Conte ha confessato tutto il suo amore per il nerazzurro alla Gazzetta: «Vivo pensando ventiquattr’ore al giorno come riportare questo club dove la storia vuole che stia. Ho accettato l’incarico sapendo di dover recuperare gap accumulati in tanti anni. Lascerò questa maglia meglio di come l’ho trovata».

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Proclama impegnativo per chi vuol essere l’erede di Herrera e di Mourinho. Poi però, passano appena due giorni, l’intervista la fa il Telegraph londinese e Conte strizza l’occhio anche alla Premier, perché un po’ di pubbliche relazioni non fanno male. Chissà mai...: «Ho ancora questa stagione e la prossima all’Inter. Vorrei continuare a costruire questo progetto per anni, ma sicuramente in futuro vorrei un’altra esperienza in Inghilterra, perché mi sono divertito molto a respirare l’aria del calcio inglese». Poi però torna al presente, mettendo le mani avanti: «Lo scorso anno abbiamo fatto grandi cose, ma il progetto è solo all’inizio. Ci sono volte in cui arrivi e fai subito un lavoro incredibile, come mi è successo alla Juventus e al Chelsea. Ma all’Inter sono arrivato dopo dieci anni che il club non vinceva niente e se non vinci per dieci anni devi cambiare tante cose, ma ci vuole tempo per farlo...». Dimenticando che anche la Juventus la prese reduce da due settimi posti e tanti anni in cui al massimo aveva vinto un campionato di serie B".

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