"Non è un déjà vu. È un’altra storia. Antonio Conte e Beppe Marotta. Otto anni dopo. Identica posizione alla prima conferenza stampa, il dirigente seduto alla sinistra dell’allenatore. Una sola, enorme differenza:allora la Juventus, oggi l’Inter. Conte parla al piano di sotto e se guarda a sinistra vede la storia interista raccontata dalle coppe vinte. E poi c’è la sua, di storia, fortemente a tinte bianconere. L’inizio è soft, non alla Josè Mourinho per intenderci.Conte appare ingessato, la voce non cambia mai di tono. Disegna l'identikit dei suoi soldati. E manda messaggi quando risponde sul top player o avvisa Perisic". Così, il Giornale ha raccontato ai suoi lettori, questa mattina, la conferenza stampa di ieri di Antonio Conte e Beppe Marotta. Allenatore e amministratore delegato si sono presentati davanti alla stampa uno accanto all'altro e hanno risposto alle domande senza alzare troppo i toni, sottolineando che la differenza verrà fatta dalla cultura del lavoro e dai valori che si porteranno in campo e nell'azienda Inter.
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Il Giornale – Conte-Marotta, non è déja vu, ma un’altra storia. L’Inter è ancora un cantiere
L'allenatore nerazzurro non ha alzato i toni in conferenza ma ha mandato messaggi precisi a club e squadra
Il quotidiano aggiunge anche che "Conte avrebbe voluto una squadra già definita. Ma a parte la difesa - non a caso l'unica concessione tattica è sul modulo con tre centrali - il resto è un cantiere. Facendo l'elenco dei giocatori in difesa a disposizione Conte ha dimenticato Miranda, sarà un caso oppure no?". Il brasiliano sembrava in procinto di partire ma sono arrivate nei giorni scorsi, dal Brasile dove ha vinto la Copa America con la sua Nazionale, dichiarazioni che parlano di una possibile permanenza. Per l'allenatore è destinato comunque a partire? Chissà. Intanto manca soprattutto l'attacco. A Lugano Conte ce l'ha spuntato perché manca pure Lautaro che ha giocato con la sua Argentina. L'unica punta è Icardi e lui è fuori dal progetto.
(Fonte: Il Giornale)
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