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Nella giornata di ieri, Antonio Conte è stato ad Appiano Gentile per dirigere l'allenamento (individuale) dell'Inter da lontano, perché sia il tecnico nerazzurro che Beppe Marotta sono ancora in attesa di fare il tampone. "L’Inter ha preferito effettuare i test medici anti Covid 19 al minor numero possibile di tesserati, solo quelli strettamente necessari in questa prima fase di ritorno all'attività. Quindi i giocatori e tutte le persone indispensabili a seguire il lavoro atletico: preparatori, fisioterapisti, i massaggiatori e medici", spiega l'edizione odierna di Tuttosport che avvisa comunque che il tecnico farà il tampone nei prossimi giorni per poter riprendere con gli allenamenti collettivi il 18 maggio.
PROTOCOLLO DIFFICILE - "Il club nerazzurro ha scelto questa strategia per non gravare sul sistema sanitario, stremato dalla lotta al coronavirus. Non è difficile tanto reperire i tamponi, quanto trovare i laboratori liberi dotati dei reagenti necessari. Si tratta di un problema che hanno avuto anche altri club", evidenzia il quotidiano torinese che sottolinea come per i nerazzurri questa sia la dimostrazione della difficoltà di applicare il protocollo medico della FIGC per i ritiri blindati che prevedono tamponi ravvicinati per il gruppo squadra, composto da più di 50 persone. "L’Inter, infatti, avrebbe voluto evitare questo genere di esami prima delle sedute individuali, posticipandole ai prossimi giorni in caso di via libera da parte del governo agli allenamenti collettivi. Ma i giocatori si sono opposti chiedendo garanzie massime a tutela della loro salute", ribadisce Tuttosport.
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