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Libero: “Conte non si nasconde più”. Come Mourinho? In A anche meglio

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Il tecnico dell'Inter ha una media punti superiore a quella dello Special One, ma gli mancano tutti i trofei conquistati i nerazzurro

Andrea Della Sala

Inter solida in fase difensiva e devastante in attacco. Conte ha creato un meccanismo perfetto, una squadra che sa soffrire e poi quando decide di fare male colpisce. Per alcuni versi, con le dovute proporzioni, ricorda un po' la mentalità di Jsoé Mourinho. Il portoghese con l'Inter ha vinto tutto, Conte spera di alzare quest'anno il primo trofeo. E nel campionato italiano il tecnico italiano è avanti allo Special One.

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Come spiega Libero "I due sono infatti i tecnici con la media più alta nella storia della Serie A tra chi ha collezionato almeno 50 panchine, ma il bottino di Antonio ora è superiore. Conte si attesta infatti a 2,24 di media a partita, distribuiti su sei stagioni tra Atalanta, Juventus e Inter, mentre Mourinho ha lasciato l’Italia a quota 2,18. Conte e Mourinho sono ovviamente anche i capofila nella storia nerazzurra. Delle 76 gare di campionato con José, l’Inter ne ha perse 8 e pareggiate 19, a fronte di 49 successi; con Antonio, su 62 partite, ne ha perse 6, pareggiate 15 e vinte 41. Siamo in linea,il che è un buon presagio per la stagione in corso. La reale differenza è nei gol segnati: 2,3 in media ogni 90’ con Conte contro gli 1,9 con Mou, a fronte di una quota simile di reti subite (0,96 contro 0,86)". 

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"La diversità è il pregresso dei giocatori, motivo per cui l’Inter del triplete, a scanso di equivoci, resta anni luce distante da quella attuale. Quel gruppo era reduce da tre scudetti e al massimo dello splendore possibile, questo invece ha pochissimi giocatori con dei trofei in bacheca, soprattutto tra i titolari, e questo porta ad un handicap soprattutto in Europa. Conte intanto ha cambiato comunicazione, alzando i toni parallelamente all’impennata in classifica: da un lato non si nasconde più, ammette che i 6 punti sul Milan sono «un vantaggio importante» e che «la squadra è sulla buona strada» per lo scudetto, dall’altro ricorda che «bisogna continuare a spingere» nelle «13 finali» rimaste per testare la squadra di fronte alle sue nuove responsabilità", aggiunge il quotidiano.

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