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Il sogno è diventato realtà: l'Inter è Campione d'Italia. La Gazzetta dello Sport ripercorre le tappe del percorso di Antonio Conte, che in due stagioni ha riportato lo scudetto nella Milano nerazzurra: "Conte numero 5, come quel profumo che ha fatto epoca, il più venduto di sempre. Era il 1921 quando Coco Chanel miscelò essenze trovando una sintesi rivoluzionaria, leggendaria, quasi miracolosa: in definitiva, un’opera d’arte. Antonio non è Coco, certo. Ma esattamente 100 anni dopo ha vinto il suo campionato numero 5, dopo i tre alla Juve e quello al Chelsea. È un’opera d’arte anche questa, completata alle 16.51 del 2 maggio. Ma la miscela nasce prima. Nasce quando Conte capisce che per trionfare all’Inter, dove uno scudetto non si vedeva da 11 anni e un trofeo da 10, non sarebbe bastato acquistare giocatori, applicare uno schema, allenarsi bene. Tutte cose giuste, per carità. Ma pure tutte già sentite. Qui serviva una rivoluzione culturale, abituati com’erano a festeggiare i quarti posti all’ultimo secondo. Qui serviva...miscelare, appunto, il suo metodo vincente con il mondo Inter. Pochi appoggi esterni, ma buoni. Gli uomini giusti dentro la Pinetina. E una notevole dose di realismo".
"Conte ha fatto tutto. Dopo neppure un mese si era praticamente dimesso, perché il club non riusciva a prendergli Lukaku, che a quel punto sarebbe andato alla Juve: aveva già capito tutto, Antonio. Ha ribaltato la Pinetina, ha ridiscusso chi poteva entrare e chi no, chi poteva frequentare il ristorante del centro sportivo e chi no. Ha stimolato chi gli stava intorno, alla fine del campionato scorso. C’era chi festeggiava il secondo posto, lui - in un’intervista alla tv del club - indicava la Juventus come modello da seguire".
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