LEGGI ANCHE
Giornalisti e moviolisti, tutti muti davanti al carismatico allenatore che si sfoga attaccanto un protocollo ben noto a tutti. E' il giochino di sempre, lo conosciamo fin troppo bene. Non ci casca più nessuno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ultimora
Conte il paladino di se stesso. A Empoli avevi perso la voce? Che figura i giornalisti
Il giochino di Antonio Conte è fin troppo noto. Distogliere l'attenzione, sempre e comunque. E così, in una partita che l'Inter ha stradominato, ecco che si parla del presunto errore nel rigore concesso da Mariani per fallo di Anguissa su Dumfries. Un rigore certamente non eclatante ma di rigori così se ne sono visti a decine in Italia e non solo.
Conte arriva carico a mille davanti ai microfoni e fa partire il suo show. A suo dire, un attacco al protocollo Var condiviso da tutti gli allenatori. "Se c'è un presunto errore, il Var deve intervenire sempre. Poi magari l'arbitro di campo conferma la decisione, lo accetterei più volentieri",ha sentenziato l'allenatore del Napoli.
Ma che belle parole, che lodevoli intenzioni. Un attacco al sistema, a difesa di tutte le squadre. Senza ritorni personali. Un attacco che riprende quello fatto dallo stesso Conte dopo Empoli-Napoli, con il Napoli vittorioso proprio grazie a un rigorino meno rigorino di quello su Dumfries. Come dite? A Empoli Conte non ha detto nulla? Strano, si era capito che questo fosse uno sfogo a difesa della categoria, senza ritorni personali.
Siamo alle solite. Come siamo alle solite con i giornalisti che subiscono senza dire nulla. Il protocollo Var è ben noto, Conte è stato ben felice dell'impossibilità del Var di intervenire a Empoli. Eppure ieri, tutti timorati mentre il tecnico faceva il suo show, senza menzionare per altro il mani di Olivera, meritevole di revisione al Var. Poi magari Mariani confermava il non rigore. Non è così che dovrebbe funzionare, caro Conte?
Giornalisti e moviolisti, tutti muti davanti al carismatico allenatore che si sfoga attaccanto un protocollo ben noto a tutti. E' il giochino di sempre, lo conosciamo fin troppo bene. Non ci casca più nessuno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA