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"Con una lettera al ministro Spadafora, inoltrata per conoscenza a tutto il mondo dello sport (e non solo), il presidente dell’Udinese Giampaolo Pozzo ha annunciato. «Se si torna a giocare ci autosospendiamo». Una lettera che ha squassato il clima dell’Assemblea dei club di Serie A proprio mentre votavano unanimi per la ripresa del campionato". Apre così l'articolo di Repubblica in merito al clima acceso durante l'assemblea di Lega tenutasi ieri e durata 4 ore. I club (15 su 20) hanno votato per la ripartenza per il 13 giugno mentre altri 5 (tra cui l'Udinese di Pozzo) optavano per il 20, per avere più giorni disponibili per la preparazione atletica.
SCOGLIO QUARANTENA - La data scelta dalla Lega, però, si scontra con la realtà perché la quarantena rappresenta un tema divisivo: "A oggi c’è uno scoglio insormontabile: la quarantena obbligatoria della squadra al primo contagiato", scrive Repubblica che anticipa che il 20 maggio si terrà il Consiglio Federale. Momento nel quale Gravina potrebbe definire il piano B, cioè quello della sospensione definitiva del torneo e discussione di promozioni, retrocessioni e qualificazione alle Coppe, non senza rischi di ricorsi.
INCONTRO CON CONTE - La Serie A, però, non vuole arrendersi e aspetta un confronto con il Premier Conte, che era atteso per questa settimana ma che è stato rinviato alla prossima, quando ripartiranno gli allenamenti di squadra con il nuovo protocollo della FIGC.
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