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"Conte Stadium". E' questo il titolo dedicato da La Stampa all'articolo per Juventus-Inter, match che catalizzerà l'attenzione della giornata di campionato. Si giocherà a porte chiuse, "resteranno fuori anche i fischi destinati ad Antonio Conte da chi non ha dimenticato l’addio burrascoso e da chi non ha perdonato la scelta nerazzurra, sfogo di un popolo che s’è sentito tradito, epilogo agitato di una storia d’amore", spiega il quotidiano torinese.
Domani sera, per Antonio Conte, sarà una nottata speciale: "Un sovrapporsi di immagini e ricordi. L:e sbracciate a bordo campo, le esultanze così sentite da apparire a volte scomposte, la passerella del primo titolo con la gente in lacrime per l’addio di Del Piero, l’amarezza isolata della prima sconfitta proprio contro l’Inter e il senso di prigionia per le partite viste dall’alto nei giorni duri della squalifica. Tre anni bellissimi, poi lo strappo che nemmeno un diplomatico come Beppe Marotta riuscì a ricucire: pochi giorni di ritiro tra insoddisfazioni e tensioni malcelate, quindi le porte sbattute, la rescissione e ognuno per la sua strada", analizza la Stampa che, infine, commenta il percorso di Conte fino al passaggio all'Inter. "La Juve, contro i suoi pronostici, sempre più padrona in Italia e sempre più di spessore europea con Massimiliano Allegri, lui Ct amatissimo e poi allenatore vincente al Chelsea. In mezzo, gelo e nuove frecciate, lo scollamento con la presidenza al di là della cordialità di superficie e, dopo il passaggio all’Inter, quello con tanti tifosi che non s’erano schierati. In estate i dirigenti più alti hanno tentato di convincere Agnelli a metterci una pietra sopra, lui però non è indietreggiato di un centimetro e intanto s’è fatto avanti Zhang col suo progetto", chiosa la Stampa.
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