La panchina d’oro per la scorsa stagione è andata ad Antonio Conte, che ha vinto con 20 punti davanti a Stefano Pioli (19). Oggi La Gazzetta dello Sport ha parlato così del suo lavoro, all’Inter e non soltanto: “Antonio è l’uomo della prima pietra. Dalle macerie lui tira su un capolavoro. È successo alla Juve, in Nazionale (l’Europeo del 2016 fu il prequel del trionfo del 2021), al Chelsea, all’Inter. C’è chi dice che sia anche un astuto stratagemma: sceglie un club dove non si può fare peggio, vince e poi cambia. E chi sottolinea che quando Conte va via serve un nuovo restyling perché i giocatori sono stremati. Punti di vista, anche leciti.
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GdS – Panchina d’oro a Conte, chi meglio di lui? Gli manca solo un ultimo step
La panchina d’oro per la scorsa stagione è andata ad Antonio Conte, che ha vinto con 20 punti davanti a Stefano Pioli (19). Ora gli manca uno step
Ma poi restano i fatti: quattro scudetti, una Premier League, un FA Cup, due Supercoppe italiane. Nessun titolo europeo, è vero, e lo stesso Conte è consapevole che dovrà navigare nel mare aperto delle coppe con la stessa naturalezza con cui gestisce le meno pericolose onde dei tornei locali. Forse il dio del pallone gli sta facendo ancora scontare il peccato originale: l’Europa League del 2015 snobbata, nonostante la finale in casa, per assecondare le assurde direttive della Juve di valicare le colonne d’Ercole dei 100 punti in A. La sua smisurata (e motivata) ambizione di essere considerato allo stesso livello dei top tecnici internazionali passa attraverso un trionfo europeo: è il prossimo, imprescindibile step”, si legge.
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