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Intervenuto ai microfoni di Sportitalia, l'ex centrocampista del Messina Carmine Coppola ha parlato dello scontro tra Ibra e Lukaku. Coppola fu protagonista di una lite con Ibra in un Messina-Juventus. Ecco le sue parole:
"All'epoca ci sono state delle parole in campo ma è finito là. Mi ha fatto piacere sentire le parole di Barella che ha dimostrato cosa deve essere il calcio. Certi atteggiamenti sono esagerati ma si deve mettere un punto e andare avanti. Lite durante Messina-Juve? Dopo la partita è finita tutto lì, addirittura mi ha dato la maglia alla fine del match ed è l'unica maglietta della Juve che ho tenuto, anche se poi l'ho data ad un amico perché io tifo Napoli".
COLPA DI IBRA O LUKAKU? - "E' un attimo e succede, dire che Ibra è razzista se non si è lì, è inutile. Sono grandissimi atleti, penso abbiano già chiarito ed è finito tutto. Sono grandi campioni, non mi va di condannare Ibra, sono cose che capitano e deve finire là".
RAZZISMO - "Siamo nel 2021, non dovrebbe essere ma non ero presente. Dal labiale ho dedotto una cosa simile, tante cose si dicono cose che non si vogliono dire. Conoscendo Ibra, sono convinto che si sono chiariti o a fine partita. Lukaku era diventato di quasi tre metri, era incazzatissimo. Si sono dette delle parole da non dire, credo abbiano già sistemato le cose".
MESSINA-JUVE - "Ero avvelenato, il direttore della Juventus mi voleva negli spogliatoi per chiarire. Lui aveva detto qualche parola di troppo su mia madre ma è finita là, non mi ha fatto niente. Vengo da una famiglia umile, anche io vengo dalla squadra. Ho esagerato forse ma in quell'istante là avrei fatto di peggio. Ci sono state immagini che quando le vede mia figlia non faccio una grande figura".
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