LEGGI ANCHE
Domenica a San Siro arriverà la Roma: da campione e tifoso interista, che conosce bene le idee del popolo nerazzurro, qual è il suo commento sull'estate di Lukaku?
"Una vicenda decisamente strana, difficile da inquadrare in questo momento. L'ho sempre considerato, credo come tutti, un giocatore attaccato a questi colori e che ha sempre fatto il possibile per restare, quantomeno a parole. Onestamente, non ho mai capito perché alla fine non l'abbia fatto. Seppur parzialmente, dal ritiro della sua Nazionale, di recente qualcosa ha detto. Posticipando a un secondo momento la spiegazione completa. Io credo alle parole della dirigenza dell'Inter, tuttavia sarebbe curioso capire cosa abbia da dire Lukaku".
Cosa si aspetta, invece, dalla partita?
"Equilibrio, sarà un match combattuto. Da interista, ovviamente, spero in una vittoria".
Classe ’88, arrivato con alcuni dubbi alle spalle: sorpreso dal rendimento di Acerbi?
"Sì, non lo nego. Credo che la sua forza sia l'extra-campo: si vede che nella quotidianità è una persona forte. E questi valori li porta all'interno: se Acerbi sta sorprendendo, il merito è suo. Ha 35 anni, ma non sembra: ricordatevi la sua prestazione a Istanbul. Francesco è l'esempio dell'affidabilità: impossibile non applaudirlo".
Per Inzaghi terza stagione all'Inter: si aspetta di vederlo ancora a lungo su questa panchina?
"Ha già aperto un ciclo. E se gliel'hanno permesso, ha grandi meriti: il club l'ha premiato, anche con il rinnovo da poco ufficializzato, e lo ascolta nelle decisioni importanti da prendere. Per un allenatore, avere questa fiducia è fondamentale. Bravo Simone, idem i calciatori che lo seguono. E pure la dirigenza per aver creato questo ambiente".
Dal post-Triplete, questa va considerata come l'Inter più forte o quella di Conte era superiore?
"Sono entrambe di alto livello, di certo le migliori dal 2010 in poi. Dopo anni complicati e con vari cambiamenti, Antonio è riuscito a riportare l'ordine e a creare una mentalità precisa attraverso un determinato lavoro. E non dimentico Spalletti, è stato il primo a fare la differenza centrando il ritorno in Champions. Poi Inzaghi, con un approccio differente, ha proseguito raggiungendo grandi traguardi. Fare paragoni tra loro non è semplice e non ne faccio, ma tutti e tre hanno fatto la differenza nel recente passato dell'Inter. Simone la fa tuttora".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA