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"Quanto costa non finire il campionato? La domanda è tutt’altro che filosofica, anzi più che concreta. Se la palla non tornerà a rotolare sui campi di Serie A, infatti, lo Stato italiano dovrà fare a meno di 332 milioni di contribuzione fiscale". Apre così l'articolo di Repubblica in merito alla possibilità che il calcio non riprenda e concluda la stagione. Numero spaventoso, a maggior ragione se si considera che un terzo di tale cifra (110 mln) servirebbe a finanziare altre federazioni proprio nell'anno delle Olimpiadi. Ed è proprio questo uno degli argomenti che la Lega Serie A ha messo sul tavolo del Governo.
PERDITE CHOC - In caso di mancata ripartenza, secondo una stima fatta da Deloitte, i club di Serie A andranno a perdere 700 milioni di euro. Ma non saranno i soli a risentirne: "Ogni anno il Mef attraverso Sport e Salute distribuisce 368 milioni di contributi pubblici allo sport, una cifra fissata per legge. A questi si aggiungono ogni anno i contributi integrativi, che nel 2019 sono stati di 60 milioni euro. Sono cifre che alimentano più del 60% del fatturato di almeno 25 federazioni su 44. Nel 2020 il contributo integrativo crescerà grazie alle entrate registrate nel 2019. A causa della crisi, però, i soldi con cui il calcio alimenta quel fondo crolleranno nel 2020 e il contributo integrativo sarà quindi azzerato nel 2021, l’anno dei Giochi olimpici. E una federazione sportiva su due vive per il 60% di quanto piove dal governo", spiega nei dettagli Repubblica che avverte come ci sia il timore che, a cascata, ne risenta anche lo sport di base, con oltre 20 milioni di praticanti in Italia. A rischio anche palestre, centri sportivi, campi e piscine.
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