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Nell'analizzare la gara di ieri a San Siro il Corriere della Sera parte dal fondo: «Una indegna sceneggiata da far west, con Schelotto cha ha cercato di regolare i conti con i suoi ex compagni dell’Atalanta (Raimondi e soprattutto Cigarini), ha chiuso una partita pazza, che allontana in maniera definitiva l’Inter dal terzo posto e dal preliminare di Champions League. I punti di distacco dal Milan sono diventati 8, perché come il 7 aprile 2002 gli interisti sono riusciti a perdere a San Siro con l’Atalanta, terza sconfitta consecutiva in casa, dopo quelle con Bologna e Juve. La caduta verticale e fatale è avvenuta quando l’Inter, dopo aver perso Cassano per uno stiramento al bicipite femorale dopo 28’ di primo tempo, aveva la partita in mano, essendosi ritrovata sul 3-1. L’Atalanta ha cambiato passo nella ripresa e la mossa di Colantuono che ha modificato lo scenario è stato l’inserimento di Livaja (che l’Inter ha sacrificato, anche se non in maniera definitiva, per Schelotto: senza commento), che ha dato forza all’attacco atalantino, essendo andato ad aggiungersi a Denis e Bonaventura, che ha costruito con un grande numero in area il pareggio. Ma dopo la doppietta di Alvarez l’Atalanta è sembrata faticare, mentre l’Inter aveva la gara in mano, ma a riportare in partita l’avversario è stato un episodio misterioso: un rigore fischiato per un fallo che nessuno allo stadio ha visto e soprattutto ha capito. Il fallo di mano di Samuel su Denis non c’è stato, al punto che persino gli atalantini stavano andando a battere l’angolo, ma l’attaccante ha segnato dal dischetto ed è stato l’inizio della fine degli interisti, che fino a quel momento aveva giocato una delle loro migliori partite della stagione».
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