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CorSera – Berlusconi atteso a San Siro. Allegri chiede la perfezione…

C’è chi è troppo avanti e chi è rimasto indietro, il futuro che incombe e si prende la scena (la società rinnovata, il primo derby di Barbara Berlusconi da vicepresidente e ad, le firme più o meno vicine dell’allenatore in pectore...

Francesco Parrone

C’è chi è troppo avanti e chi è rimasto indietro, il futuro che incombe e si prende la scena (la società rinnovata, il primo derby di Barbara Berlusconi da vicepresidente e ad, le firme più o meno vicine dell’allenatore in pectore Clarence Seedorf) e il ritardo cronico che affanna questo Milan, chiamato a rincorrere quasi dal primo giorno. Così tra fughe in avanti (Kakà cerca da un po’ il 100° gol e da quando l’ha detto non arriva...) e rischio di restare indietro (Mario Balotelli, ringalluzzito da un contratto a vita con Puma, invece aspetta ancora il primo all’Inter) serve un respiro e un po’ di concentrazione extra per essere perfettamente centrati sul qui e ora. Che si chiama derby di Natale, derby di due allenatori toscani (anzi di Livorno e dintorni) che si stimano sinceramente senza amarsi altrettanto sinceramente, derby sottotono visto che, come ammette lo stesso Massimiliano Allegri, «Inter e Milan sono due squadre che possono entrare nelle prime sei, perché la Juve è la netta favorita, la Roma è la seconda più strutturata per vincere il campionato e Napoli e Fiorentina hanno investito molto» (solo che i rossoneri sono a 7 punti dal sesto posto).

Derby che potrebbe vedere il ritorno in tribuna del presidente Silvio Berlusconi, che manca dallo stadio dal 3 febbraio Derby da vincere, per «migliorare la classifica, per passare un bel Natale», e riportare in positivo il proprio personale score (Max ha vinto i primi tre contro l’ Inter di Benitez, Leonardo e Gasperini, ha perso i successivi tre contro Ranieri e Stramaccioni e ha pareggiato l’ultimo). Il presente è ancora Allegri, il futuro non è ancora («Parlare di quello che farò o del prossimo allenatore non ha senso, il gruppo ha degli obiettivi e non deve essere distratto da altro, dobbiamo essere un blocco granitico»), il passato non è più: «Se giochiamo come contro la Roma difficilmente faremo risultato, perché abbiamo sbagliato troppo sotto l’aspetto tattico. Io mi accontenterei di vincere anche giocando male, ma non sarà così, sarà una bella partita». Allegri è un tipo pratico, non ha desideri da inoltrare a Babbo Natale, però ha una serie di convinzioni: «Questa squadra ha perso punti per strada, soprattutto con le medio piccole. Ma abbiamo tutto il girone di ritorno, più due partite di quello d’andata, per toglierci delle soddisfazioni: dopo la sosta recupereremo molti giocatori con continuità. De Sciglio fin qui ha giocato 4 partite, El Shaarawy 3, Abate è stato molto fuori, Pazzini (che sarà in panchina) sta sempre meglio». Ma, attenzione, anche questo è futuro, così come il mercato dalle tante uscite (Niang andrà al Montpellier in prestito) «perché siamo 31 e dobbiamo arrivare a 25», e dalle entrate sicure di Honda e Rami. Tutto questo, quindi, questa sera non conta: «Stasera dovremo essere perfetti». Come un eterno presente.