Il numero uno ha invitato le società a fare fronte comune per intraprendere insieme un percorso di studio al fine di presentare un testo congiunto per cambiare lo statuto.
Sono tre i capisaldi su cui lavorare: l’autonomia, il diritto di intesa e l’aumento del peso elettorale proporzionato cioè al contributo economico.
“In particolare la A ha fiducia nell’assist ventilato dal ministro dello Sport Andrea Abodi, ovvero la revisione della legge Melandri. Qualora infatti venisse abbassata la quota ora riconosciuta a giocatori e allenatori (20% e 10%), il calcio professionistico potrebbe ambire a un 50% del consiglio: se il comparto tecnico scendesse al 20%, la Lega di A e i Dilettanti potrebbero puntare al 30% a testa lasciando la restante quota da dividere fra B e Lega Pro. Con i lavori parlamentari interrotti in agosto, il processo di modifica della Melandri partirebbe a settembre (con emendamento o disegno di legge)”.
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