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Ancora una curva chiusa per razzismo. Stavolta tocca all’Inter. Il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha disposto la chiusura per un turno del secondo anello verde di San Siro, da sempre occupato dagli ultrà (la storica curva Nord) nella prossima partita in casa dei nerazzurri (giovedì 26 settembre, posticipo contro la Fiorentina), perché, nell’anticipo di sabato scorso con la Juve, «al 15’ del primo tempo, al 10’ e al 15’ del secondo tempo», sono partiti dalla Nord «grida e cori espressivi di discriminazione razziale» nei confronti di Asamoah e Pogba. La segnalazione è arrivata dagli uomini della Procura federale; la chiusura della curva Nord è quasi un atto dovuto, in base a quanto disposto dal codice di giustizia sportiva, dopo la revisione adottata dal Consiglio federale il 4 giugno: chiusura di parte dello stadio ai primi cori razzisti; chiusura di tutto lo stadio, in caso di recidiva, senza escludere provvedimenti ancora più severi (squalifica del campo, penalizzazione in classifica, fino alla sconfitta a tavolino o all’esclusione dal campionato). Il provvedimento del governo della Figc, che ha subito recepito le indicazioni dell’Uefa, ha cancellato ogni tipo di paracadute al quale era possibile aggrapparsi in passato per evitare pesanti sanzioni (ad esempio l’annuncio attraverso lo speaker dello stadio).
È la seconda volta che viene adottato questo provvedimento, in base al nuovo codice: la prima volta era toccato alla Lazio (curva Nord chiusa il 25 agosto nella prima partita di campionato contro l’Udinese), dopo quanto accaduto il 18 agosto nella Supercoppa con la Juve (cori contro Asamoah, Pogba e Ogbonna). La Roma invece era stata punita con le vecchie norme (curva chiusa contro il Verona), dopo due multe e la diffida del campo. L’Inter aveva chiuso l’ultima stagione, pagando 130 mila euro per cori ritenuti razzisti (Uefa compresa, dopo la denuncia del Tottenham). Il club nerazzurro, sorpreso (in tribuna non si è sentito nulla) e turbato per questa decisione del giudice sportivo (non c’è traccia dei cori razzisti nel report della Polizia), non ha ancora deciso se presentare ricorso, visto che la materia è delicata e un passo del genere potrebbe essere frainteso.
È dai tempi del tesseramento di Ince (giugno 1995) che la società combatte ogni forma di razzismo, ma queste sono le nuove regole. Nella partita con la Juve, Tosel ha rilevato anche l’uso di un raggio-laser «indirizzato reiteratamente verso l’arbitro e i calciatori della squadra avversaria, nonostante l’invito ripetutamente radio-diffuso a desistere da tale riprovevolecomportamento» e per aver esposto uno striscione offensivo verso Conte. La sanzione è stata attenuata perché la società nerazzurra «ha concretamente cooperato con le forze dell’ordine a fini preventivi di vigilanza».
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