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CorSera – Con Vidic Inter sempre più slava ma fascia promessa a Ranocchia

Francesco Parrone

Un gladiatore per l’Inter. Ecco Nemanja Vidic, difensore centrale serbo, 33 anni da compiere il 21 ottobre. Arriva dal Manchester United, dove oltre alla fascia da capitano ha lasciato una ricca serie di trofei conquistati: 5 Premier League, 3...

Un gladiatore per l’Inter. Ecco Nemanja Vidic, difensore centrale serbo, 33 anni da compiere il 21 ottobre. Arriva dal Manchester United, dove oltre alla fascia da capitano ha lasciato una ricca serie di trofei conquistati: 5 Premier League, 3 coppe di Lega, 5 Supercoppe, 1 Champions League, 1 Mondiale per club. Chiusa una parentesi importante, ora il difensore è pronto ad aprirne un’altra. Basta guardare negli occhi Vidic per capire che non è venuto all’Inter, dove ha firmato un biennale con opzione sul terzo anno, per un dorato prepensionamento. E neppure considera un passo indietro per la sua carriera l’approdo dalla Premier League all’ex campionato più bello del mondo. «Il calcio inglese è solo diverso, non inferiore a quello che si gioca da voi e si adatta molto bene alle mie caratteristiche tecniche — ha chiarito il difensore —: sono approdato all’Inter che è e resta un grande club per storia e tradizioni; poche società al mondo vantano un palmarès così importante. E, inoltre, per me era arrivato il momento giusto per un cambio di vita e carriera: sono davvero contento di indossare questa maglia».

Era in scadenza di contratto, dopo 8 stagioni e mezza col Manchester United: coi dirigenti interisti il feeling è stato immediato sin dai primi contatti che risalgono allo scorso mese di dicembre. Il difensore, che porta in dote grande esperienza internazionale e tanta voglia di rimettersi in gioco, ha voluto ricordare che «il Manchester prima del mio arrivo era da tre stagioni che non vinceva il campionato. Mi è sempre piaciuto far parte di progetti a lungo termine e qui ne trovo uno nuovo oltre a un nuovo proprietario. Ho recepito grande entusiasmo e mi sono reso conto che il presidente, anche se non ho ancora parlato direttamente con lui, vuole mantenere l’Inter ad alti livelli. E io sono rimasto affascinato e condivido il progetto».

In attesa di riuscire a capire come davvero Erick Thohir e i suoi compagni di ventura intendano riportare l’Inter in alto, resta da prendere atto che l’Inter sta diventando sempre meno argentina e più slava. «Non ci sono buoni o mediocri giocatori a seconda della loro nazionalità: all’Inter ne trovo parecchi dei Balcani, tutti molto bravi e che mi aiuteranno ad ambientarmi in fretta» ha ricordato Vidic, che gradirebbe mantenere il numero 15 sulla maglia proprio come ai tempi dei Red Devils.

Per la fascia da capitano, che sarebbe stata promessa ad Andrea Ranocchia in caso di rinnovo del contratto, si vedrà. «Prima mi devo conquistare il posto in squadra e poi, con o senza i gradi da capitano, non cambia il mio modo di giocare e stare in campo» ha chiarito il giocatore serbo prima di annunciare che non ha mai giocato in una difesa a 3. «Per me è un sistema nuovo, però non mi preoccupo perché se uno sa fare il difensore cambia poco il numero di quelli che difendono. Devo dire che ho visto diverse partite dell’Inter in televisione e sono tanti i giocatori di talento». Proprio come lui, un gladiatore che prende il posto di un guerriero come Walter Samuel. E come un certo Laurent Blanc, pure lui approdato all’Inter a 34 anni da campione del mondo e, dopo due stagioni a Milano, finito al Manchester United.