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CorSera – Contrordine, la curva riapre! La Corte Federale fa marcia indietro…

Sanzioni sospese. Domani, nella notte del derby n. 282, la curva Nord di San Siro sarà aperta e potrà essere occupata dagli interisti, con tanto di coreografia nerazzurra, che insieme con quella del tifo milanista, in una contrapposizione spesso...

Francesco Parrone

Sanzioni sospese. Domani, nella notte del derby n. 282, la curva Nord di San Siro sarà aperta e potrà essere occupata dagli interisti, con tanto di coreografia nerazzurra, che insieme con quella del tifo milanista, in una contrapposizione spesso geniale, resta uno spettacolo nello spettacolo. Sei ore prima, all’Olimpico di Roma, per la partita con il Catania, sarà aperta anche la curva Sud, cuore pulsante del tifo giallorosso.

I ricorsi presenti da Inter e Roma non sono stati accolti in toto, ma la decisione della Corte di Giustizia della Figc di congelare il doppio provvedimento, in attesa di nuovi accertamenti, rappresenta il riconoscimento che le tesi presentate dai due club non erano infondate, come avevano già capito tutti i presenti nei due stadi. E nel caso dell’ Inter, ha risolto in forma preventiva un serio problema di ordine pubblico. Così a San Siro ci sarà l’esaurito. Martedì era s tato i l giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, a ordinare la chiusura dei due settori, dopoché gli ispettori federali avevano segnalato, in Napoli-Inter, «un comportamento discriminatorio per origine territoriale» dei tifosi nerazzurri e in Milan-Roma, un «comportamento discriminatorio per motivi di razza» dei tifosi giallorossi. Sull’Inter, la Corte ha chiesto un supplemento «sulla percezione reale dell’espressione di discriminazione, poiché si deve constatare che nel rapporto dei tre collaboratori federali non vi è cenno dell’esatta percezione all’interno dell’impianto, mentre si parla soltanto della “percepibilità” da parte dei due settori confinanti a quello occupato dalla tifoseria» dell’Inter

Gli ispettori hanno indicato chi intonava quei cori, senza chiarire se potevano essere sentiti. Nel caso della Roma, non c’è la sicurezza che chi ha intonato quei cori a San Siro appartenesse al gruppo che occupa di solito la curva Sud. Al contrario della Corte di Giustizia della Figc, che può esaminare il ricorso delle società, il giudice sportivo, da sempre, è poco più di un notaio, che si deve attenere a quanto scritto nei rapporti, da quello dell’arbitro fino a quello degli ispettori. Così Tosel era stato costretto a prendere due decisioni sproporzionate. Sia il d.g. dell’Inter, Fassone, sia quello della Roma, Baldissoni, hanno sottolineato la necessità di riesaminare tutta la questione, peraltro già corretta dal Consiglio federale di ottobre.

Così Fassone: «Confidavamo nel fatto che la Corte analizzasse positivamente il ricorso. C’era una sproporzione della sanzione; ed è evidente che la norma suscita molte perplessità. Occorrerà trovare soluzioni non ipocrite, ma che non penalizzino i club». E Baldissoni: «In passato siamo stati duri nel condannare manifestazioni di razzismo in cui si erano resi protagonisti nostri tifosi. In questo caso però siamo convinti che nulla di simile sia successo, ma anzi che ci sia stato un grossolano equivoco peraltro neanche chiaramente percepibile. Quando si tratta di partite in trasferta la stessa sanzione non ha alcun senso perché punire la curva Sud per qualcosa avvenuto nel settore ospiti di San Siro quando, secondo i dati da noi forniti, c’erano 200 persone che non risultano abbonate alla Sud su 1.500, ci si rende conto di quanto sia antiquata la norma». Comunque da rivedere.