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Emblematico del grande lavoro fatto da Inzaghi su tutta la squadra è il secondo gol. "L'azione parte da Audero, passa per Asllani, si sviluppa con una lunga galoppata di Bisseck e poi con Sanchez che detta i tempi in area e confeziona un pallone perfetto per l’inserimento di Frattesi. Tutti e cinque i protagonisti sono impiegati poco, ma sono profondamente inseriti nello spartito di Inzaghi, segno inequivocabile di alcuni aspetti chiave: ad Appiano si lavora tanto e il gruppo assorbe come una spugna le proposte dell’allenatore, bravo a tenere tutti sulla corda, alternando con intelligenza severità e sorrisi per non stressare giocatori con l’agenda ingolfata e tante pressioni. È la democrazia inzaghiana, fatta di idee convincenti e di principi solidi: un sistema di governo illuminato instaurato da un tecnico ancora giovane, che dimostra lui stesso di essere cresciuto e probabilmente di avere ancora dei margini di miglioramento. Così anche vedere Asllani che di esterno lancia Lautaro per il primo gol o Frattesi che manda in buca Lautaro per il 3-0 (il quarto è di De Vrij di testa su corner di Dimarco), non solo non è più una sorpresa, ma è la conferma che anche i sogni di questa Inter possono essere extralarge", chiosa il quotidiano.
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