È semplice: è la partita più importante dell’anno e l’ Inter non la può perdere. Il 168° derby di campionato non ha appelli. «Non c’è più tempo per vedere cosa c’è dopo. Questa partita è il nostro futuro, non c’è più tempo poi per rimettere a posto le cose». Spalletti ha emesso la sua sentenza. Spera di scuotere una squadra involuta, piombata nell’animo e da tre mesi in crisi d’identità, di gioco, di risultati. Vincere per ripartire, per superare la Lazio e incenerire le speranze di rincorsa del Milan, tagliandolo fuori dalla lotta per la Champions. Assillata dai risultati negativi, incalzata sui conti e questioni societarie, l’ Inter prova a uscire dall’assedio e a farsi forza con il video di incoraggiamento inviato dalla Cina dal patron di Suning, Jindong Zhang. Il muro lo alza Spalletti. «Gli attacchi al club? È semplice rovesciare tutto e farci sembrare una pattumiera. Non è così, qui c’è ordine».
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L'Inter questa sera si gioca il futuro, in caso di sconfitta le cose si complicherebbero
La disciplina piuttosto va ritrovata in campo. Secondo il Corriere della Sera l’esaltazione dell’ultimo Milan non turba Spalletti. «Non mi preoccupano né Suso né gli altri, ma solo i miei giocatori che non fanno le cose che sanno fare». Troppi nerazzurri si sono fatti di nebbia, svaniti nell’inverno. Il rientro di Icardi, mattatore all’andata con una tripletta, e quello al centro della difesa di Miranda, non possono bastare all’ Inter. Occorre ritrovare uomini chiave come Perisic e Candreva, rivedere una partita ben fatta da Gagliardini e Vecino e capire chi giocherà alle spalle di Icardi. Borja Valero non è al meglio e Brozovic deve decidere da che parte stare: se continuare a essere un separato in casa o mostrare uno spunto d’orgoglio e di calcio vero. «Serve il coraggio di fare scelte e giocate importanti. In una partita così bisogna mostrare la faccia cattiva».
E l’Inter negli scontri diretti l’ha sempre fatto. Non ne ha mai perso uno in questo campionato ed è l’unica, tra le prime sette, ad aver resistito contro tutti gli avversari più forti. «Avvertiamo il pericolo, lo riconosciamo e sappiamo di dover mettere qualcosa in più in partite così. Finora siamo sempre stati all’altezza della situazione nei match difficili. La stessa tensione dovremmo averla anche nelle altre gare». Le sconfitte e i pareggi con le medio-piccole hanno frenato l’ Inter che però, con tutte le sue lacune caratteriali e di gioco, resta ben 7 punti avanti al Milan. Un vantaggio rivendicato con orgoglio da Spalletti: «I punti dicono che abbiamo tanto più di loro». I rossoneri però vivono e si fanno forti di un entusiasmo sconosciuto da mesi all’ Inter. Nelle gambe degli uomini di Gattuso rimangono anche i 120 minuti della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, ma Spalletti azzera il vantaggio. «Avrei preferito giocarci contro senza la partita di mercoledì. Il periodo che stai attraversando ti fa essere più o meno stanco». E l’ Inter è stanchissima nella testa, fiaccata da 13 partite (Coppa Italia compresa) con due sole vittorie. «E non è più il tempo di alti e bassi». L’orologio nerazzurro deve riprendere a scandire i rintocchi giusti, la Championsnon aspetta più.
(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 4/3/18)
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