CorSera – I legali della Juventus: “Ultrà? Unico obiettivo garantire l’ordine pubblico”

36 pagine di memoria difensiva presentati al Procuratore sportivo per difendere la Juventus. I legali bianconeri Luigi Chiappero e Maria Turco hanno chiesto di archiviare la posizione del presidente Agnelli e della società: “Lo spessore criminale dei capi ultrà, interlocutori obbligati della società, ha determinato, nei dipendenti deputati a trattare con costoro, uno stato di soggezione che la relazione, pur conoscendola, ha finito col sottovalutare", si legge  nella relazione degli avvocati. Agnelli respinge le accuse della Figc di aver “favorito l’osmosi tra mondo ultrà e criminalità organizzata” e sottolinea che Pecoraro ha ricostruito in maniera non aderente i fatti arrivando a sottolineare che i bianconeri avrebbero “assecondato le richieste di biglietti emettendoli in numero superiore per interessi economici".

Nel memoriale della Juventus è invece spiegato che l’unico obiettivo della società era garantire l’ordine pubblico dentro al nuovo stadio gestito con le forze dell’ordine. Inoltre viene respinta "l’accusa dello zaino", quella per la quale Agnelli avrebbe dovuto sapere dello zaino con uno striscione contro la strage di Superga entrato nello stadio. Nella memoria si spiega che Agnelli è stato informato solo dopo di quanto era accaduto, quando il direttore dello stadio gli disse il contenuto delle immagini delle telecamere. I legali della Juventus si chiedono anche perché non è stato scritto nelle accuse della Procura sportiva dell’intercettazione nella quale si racconta che il presidente ha rifiutato che venisse formata una cooperativa in cambio di tranquillità. E Agnelli aveva spiegato il no con questa frase non riportata da Pecoraro: “È così perché noi siamo la generazione di mezzo tra il vecchio marcio e il nuovo che vuole andare avanti per meriti”.

(Fonte: Corriere della Sera – La Gazzetta dello Sport)