La missione di Spalletti è provare a spazzare via il malumore, la poca fiducia in se stessi. «Nei momenti felici si diventa un buon gruppo, ma è quando le cose vanno male che si diventa famiglia, in quei frangenti bisogna essere più disponibili e aiutarsi», è il messaggio spedito a uno spogliatoio che deve ritrovare certezze e una vittoria. Un elemento di novità potrebbe essere Rafinha. Spalletti si porterà fino all’ultimo il dubbio se lanciarlo da titolare o inserirlo in corsa. «Può reggere per un periodo, non tutto il match». L’obbligo di una sostituzione dopo un tempo, fa pendere per la conferma di Brozovic. Non da escludere sorprese sul modulo, magari la difesa a tre, per sorprendere il Bologna e perché in fondo Spalletti si sente «fortunato ad allenare l’Inter». Che dopo due mesi neri insegue anche un po’ di buona sorte.