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CorSera: «Icardi? I casi sono due: o non ci sono dirigenti all’altezza o si vuole…»

Rimproveri nei confronti della società nerazzurra giungono dalle pagine del Corriere della Sera relativamente alla gestione del caso Icardi: «Un club serio avrebbe già affrontato con decisione e risolto il caso-Icardi. Perché ognuno è padrone...

Lorenzo Roca

Rimproveri nei confronti della società nerazzurra giungono dalle pagine del Corriere della Sera relativamente alla gestione del caso Icardi: «Un club serio avrebbe già affrontato con decisione e risolto il caso-Icardi. Perché ognuno è padrone del proprio destino, l’amore è cieco e i fatti privati, come dice la parola stessa, sono privati. In più i tempi in cui il presidente chiamava un giocatore al mattino presto, per rimproverarlo, sono passati da un pezzo e indietro non si torna. Ora il giocatore ha un potere contrattuale enorme, è padrone del proprio destino, a 18 anni ha già procuratori e manager, che pensano a tutto e sono sempre pronti a lamentarsi, minacciando il divorzio, se non verrà adeguato/rinnovato il contratto, ben lontano dalla scadenza. Ma non esiste che una società con la storia, la tradizione e la forza dell’Inter accetti passivamente di finire per mesi nel frullatore mediatico per il comportamento di un suo giocatore di anni 21 e che i suoi dirigenti osservino la commedia da spettatori. Ripetere che il regolamento interno sui social è relativo solo alle notizie di campo e di spogliatoio e non riguarda in alcun modo la vita privata è un modo pilatesco di aggirare la questione. I casi sono due: o non esistono dirigenti all’altezza (Mazzarri parla spesso con Icardi, ma è l’allenatore e non è la stessa cosa) oppure si vuole arrivare alla cessione di Icardi, facendolo passare per un giocatore ingestibile. Per lavarsi la coscienza e fare cassa».