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No hay nada mas que decit? Non avete più niente da dire? Mauro Icardi sceglie Twitter per far sapere al mondo intero, soprattutto a quello interista, il suo stato d’animo. Il messaggio, ironico e polemico al tempo stesso, è accompagnato dal disegno di un pallone e una foto inequivocabile, quella dopo il gol da tre punti realizzato alla Fiorentina: braccia al cielo e dita chiuse. Come dire, ora state zitti. Icardi è il centravanti simbolo del terzo millennio: forte fisicamente, implacabile negli ultimi sedici metri e svelto, anzi sveltissimo, con le dita.
Twitta in continuazione. Soprattutto del suo amore con Wanda Nara che, per mesi, ha dato materiale ai giornali di gossip in Argentina e un po’ anche in Italia. La storia del resto è piccante, ma anche vera, solida. Icardi per l’ex moglie di Maxi Lopez ha messo in gioco tutto: l’Inter, la nazionale argentina e la stima di Maradona che lo voleva prendere a pugni perché si era permesso di soffiare la donna a un compagno. I suoi primi otto mesi milanesi sono stati terribili, complicati dalla pubalgia per la quale è stato costretto a operarsi e da voci incontrollate di ogni tipo: non va mai a letto, non si allena, pensa solo a Wanda. Mazzarri non ha gradito certe leggerezze e l’Inter si è infastidita per come il giocatore amoreggia sul social dando l’impressione, probabilmente sbagliata, di tenere più alla sua vita privata che alla professione. La bocciatura era dietro l’angolo tanto che a gennaio il bomberino annacquato è stato ad un passo dal Monaco, dove avrebbe sostituito l’infortunato Falcao. Thohir, che pian piano sta entrando nei meccanismi dell’Inter, l’ha fermato e nei giorni scorsi ha inviato un messaggio chiaro a Mazzarri: «Vorrei vedere Icardi in campo».
Accontentato. A Firenze Maurito è stato letale. Il gol è in fuorigioco, ma resta bellissimo: scatto bruciante e deviazione di controbalzo sul cross teso da sinistra di Nagatomo. Una rete da centravanti vero. Quella della svolta. Perché il pari avrebbe lasciato l’Inter nell’oblio. Ora, invece, può provare a dare l’assalto al quarto posto che trasformerebbe una stagione mediocre in una almeno accettabile. E per tentare la remontada c’è bisogno di tutti, anche di Icardi che sinora ha giocato con il contagocce e segnato tre reti (anche tre legni tra pali e traverse), sempre partendo dalla panchina: alla Juventus a San Siro, al Cagliari a Trieste e ora a Firenze. Uno stadio che porta fortuna all’argentino.
L’anno scorso, con la maglia della Sampdoria, aveva messo a soqquadro la difesa di Montella, segnando un gol e propiziando il secondo. Ora bisognerà convincere Mazzarri a farlo giocare di più, anche perché Milito non è letale come un tempo. Thohir dice che Mauro è un killer dell’area di rigore. Walter ha ricordato che dopo il gol l’Inter ha giocato in dieci perché l’argentino aveva già finito la benzina. Una bella bastonata al giocatore che ti ha permesso di rilanciare le tue azioni alla borsa del campionato. Tra il centravanti e l’allenatore non c’è feeling. Il sospetto è che l’ultimo tweet, quello di ieri mattina, scritto prima di portare l’adorata Wanda e i suoi tre bambini allo zoo safari di Pombia nel novarese, sia indirizzato anche all’allenatore.
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