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CorSera – Il derby di Cassano. Battere la sua Inter per sognare il Brasile…

Francesco Parrone

Chi lo conosce, sa che non gli è andata giù. Chi conosce Antonio Cassano sa che venderebbe l’anima al diavolo pur di sgambettare Mazzarri e gonfiare il petto sul prato gelido di San Siro. Natale si sta avvicinando, ma non tutti sentono la...

Chi lo conosce, sa che non gli è andata giù. Chi conosce Antonio Cassano sa che venderebbe l’anima al diavolo pur di sgambettare Mazzarri e gonfiare il petto sul prato gelido di San Siro. Natale si sta avvicinando, ma non tutti sentono la necessità di essere più buoni. Non Fantantonio che in estate, dopo l’esonero di Stramaccioni e l’ingaggio di Walterino, sognava la conferma nell’Inter. In fondo, diciamo la verità, nella sciagurata stagione nerazzurra non era stato tra i peggiori. Anzi. Ma non c’è stato niente da fare. A Milano erano stufi e Mazzarri aveva già dato. La convivenza alla Sampdoria è stata sufficiente a prendere una decisione definitiva: mai più con Cassano.

Il talento non c’entra. C’entra tutto il resto. Mal si sposa il carattere del barese con le regole e i codici dell’uomo di San Vincenzo. Così, per colpa della sua vena folle, Cassano ha perso un altro treno. L’ennesimo. Roma, Real, Milan e Inter. Ora ci riprova a Parma. Ogni volta nuove promesse. Mai mantenute. Anche Prandelli, che lo ha rilanciato in nazionale, si è stufato e d’intesa con i leader del suo spogliatoio ha deciso che non lo porterà in Brasile. Difficile, per non dire impossibile, aspettarsi un ripensamento, specialmente alla luce del sorteggio. A Manaus, Recife e Natal serviranno atleti veri, rambo più che giocatori di talento. «Chiama tutti tranne me», si è lamentato il ragazzo della Bari vecchia dopo le ultime partite scoppiettanti. Forse dovrebbe ripensare a come si è comportato all’Europeo.

Il Mondiale è compromesso. Lui però ci spera. E se esiste una speranza di convincere Prandelli a ritornare sui propri passi è attraverso partite come quella di stasera. Cassano intende provarci. Il suo ultimo grande sogno prima di ritirarsi a Genova. Ha perso quasi dieci chili rispetto all’estate, non è (ancora?) mai andato sopra le righe, è il punto di riferimento in campo. Gol (sei in campionato e uno in coppa Italia) e assist. Ha firmato la vittoria del San Paolo ed è l’artefice del rilancio parmigiano. Con Donadoni c’è un rapporto speciale. È l’unico allenatore che ha saputo frenarne le follie ed esaltarne il talento e che ha accettato di riaverlo dopo l’esperienza in nazionale.

Per Cassano, tifoso interista, è la partita dell’anno. Aveva litigato con Stramaccioni e chiuso con una parte dello spogliatoio interista. Ma la lontananza sana certe ferite. E alla festa per i 40 anni del capitano Zanetti, Antonio è stato l’ospite a sorpresa. Stasera il suo cuore sarà diviso. È il suo derby speciale. Per questo, pur di giocare, ha superato il dolore e accettato una mascherina in fibra di carbonio che gli proteggerà il naso appena operato dopo la frattura del setto. Vediamo se stasera saluterà Mazzarri e come lo accoglierà San Siro. Di sicuro sarà al centro dell’attenzione. Quando mai non lo è?