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Le lacune nerazzurre sono da individuare anche in una struttura societaria rivedibile, come sottolinea il Corriere della Sera: «La mancata partecipazione alle coppe europee ha costretto l'Inter a un grosso ridimensionamento, per questioni di bilancio e ha convinto Moratti che era venuto il momento per passare la mano, con l’obiettivo di creare le condizioni per recuperare la massima competitività. Per anni, in tanti, hanno vissuto di rendita all’ombra del presidente, lasciando a lui tutte le responsabilità, costringendo ad esporsi sempre in prima persona. E tutto lo staff ha dimostrato di avere poche idee e nemmeno chiare, non appena si è capito che, anche per il fair play finanziario targato Uefa, sarebbe stato necessario procedere ad un ridimensionamento pilotato.Quella che è stata consegnata a Mazzarri è una buona rosa, che deve essere migliorata, se si vuole puntare più in alto. Basta decidere che cosa si vuole da questa stagione. La squadra è partita forte, poi, dopo un paio di pareggi nemmeno meritati, pur con notevole concorso di colpa (Cagliari e Torino) e qualche infortunio pesante (Campagnaro, Milito, Icardi), ha perso sicurezza e ha frenato. Senza contare che l’uscita di scena di Moratti è stato uno choc per tutto l’ambiente».
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