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CorSera – Inchiesta Milan, accusa da dentro il club: testimoniata la forte influenza di Elliott

Alessandro De Felice Redattore 
L'indiscrezione riguarda l'uomo dei conti del club rossonero e i dubbi emersi nel corso dell'interrogatorio

L’ipotesi è che il Milan non sia davvero del fondo Redbird di Gerry Cardinale (acquirente il 31 agosto 2022 per 1,2 miliardi, metà dei quali prestatigli dal venditore Elliott tramite emissione di prodotti finanziari, il «vendor loan»), ma sia ancora sotto l’influenza appunto del fondo Elliott di Gordon e Paul Singer, non dichiarata all’autorità di vigilanza Federcalcio.

Prosegue l’inchiesta parallela del Procura di Milano e della Procura FIGC sull’acquisizione del club rossonero. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, uno dei principali indizi arriva dall’interno della società, ovvero dal direttore amministrativo Aldo Savi.

Giorgio Furlani, attuale ad, e il suo predecessore Ivan Gazidis, sono indagati per l’ipotesi di ostacolo all’autorità di vigilanza.

“I pm Polizzi e Cavalleri hanno valorizzato sia la difformità di comunicazioni rese dal fondo Redbird all’autorità di Borsa americana Sec sulla propria catena societaria, tale da sembrare fare «emergere che la maggior parte del capitale usato per la compravendita del Milan» (circa 400 milioni sui 600 versati cash) «venga da un veicolo societario non riferibile» a Redbird, un fondo collocato in Olanda; sia un documento interno al Milan che non si capiva come fosse finito in mano alla Guardia di Finanza, una «presentazione» dell’attuale assetto preparata dalla dirigenza del Milan per i colloqui a fine 2023 con «investitori del mondo arabo», il cui schema faceva pensare agli inquirenti «che il vendor loan», cioè il controverso prestito fatto nel 2022 dal venditore Elliott al compratore Redbird, tutt’oggi «garantisca a Elliott la proprietà di parte del Milan»”.


Il Corriere della Sera rivela che il documento era stato inviato un manager di RedBird, Elizabeth Owen, al direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi, che è colui che ne ha dato un’interpretazione problematica sulla reale proprietà del club rossonero.

“Una circostanza destinata a imbarazzare sia il Milan e Redbird e Elliott (direttamente per ovvie ragioni), sia però indirettamente anche i loro acerrimi avversari del fondo Blue Skye dei raider (e già nel cda del Milan) Salvatore Cerchione e Gianluca D’avanzo, prima soci di minoranza con Elliott nell’acquisto del Milan dal cinese Yonghong Li, e poi (dopo la vendita del club da Elliott a Redbird) protagonisti contro Elliott di un contenzioso civile e penale senza esclusione di colpi”.

Il quotidiano riferisce ulteriori dettagli su Savi:

"Una volta interpellato dalla GDF sulla bozza per il tour arabo dei dirigenti rossoneri, l’ha definita «strana» perché a suo avviso prospettava ai potenziali acquirenti non l’eventuale cessione di azioni del Milan detenute da Redbird, ma la cessione di un pezzo del debito di Redbird verso Elliott, senza che in apparenza Elliott fosse interpellato. In più Savi ha riportato agli inquirenti la propria impressione che sulla gestione quotidiana del Milan pesi ancora la «forte influenza» di Elliott attraverso non solo ex uomini Elliott come Scaroni, Furlani e Cocirio, ma anche come il capo dell’area sport Hendrik Almstadt, per Savi «strettissimo collaboratore di Gordon Singer», e la portavoce di Elliott in Italia, Marcella Verini, oggi anche di Redbird”.


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