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Riconquistare subito San Siro, sin dall’esordio, anche se è «solo» il terzo turno di Coppa Italia contro il Cittadella. Più che un buon proposito, un dovere per l’Inter dopo le 7 sconfitte e i 31 gol subiti in casa nell’ultimo campionato, dove Cambiasso e soci hanno vinto una sola partita (1-0 col Parma, 21 aprile, gol di Rocchi) delle ultime sette giocate. Walter Mazzarri debutta a San Siro contro la stessa squadra, e sempre in Coppa Italia, che si era già trovato di fronte al San Paolo nel suo primo giorno (26 novembre 2006) da allenatore del Napoli.
Il tecnico di San Vincenzo vorrebbe tanto partire col piede giusto a una settimana dall’inizio di campionato, sempre in casa, col Genoa. «Abbiamo tutti voglia di esultare a San Siro e passare il turno in Coppa — ha raccontato a Inter Channel, dopo l’allenamento di ieri pomeriggio a San Siro —, ma occhio al Cittadella che nella passata stagione è stato eliminato dal Catania solo nei minuti di recupero».
Dopo un’estate tribolata, difficile, e un mercato sinora piuttosto penoso, la squadra è ancora da completare e, rispettoall’inizio della passata stagione, ha perso due giocatori di qualità come Sneijder e Cassano. Non solo. Ben poco sembracambiato anche per quanto riguarda i tempi di recupero degli infortunati: Kovacic si è fermato il 14 luglio a Pinzolo,sembrava un malanno di lieve entità e, invece, il centrocampista torna solo oggi a disposizione. Mazzarri non ha ancoraperso il grande entusiasmo che aveva all’inizio della sua avventura interista, ma non avrebbe certo immaginato di ritrovarsi, a 15 giorni dalla fine della campagna acquisti, con un solo esterno destro di centrocampo (Jonathan), senza un giocatore di qualità in mezzo al campo e senza un attaccante di sicuro affidamento in attesa della crescita di Icardi e Belfodil,e del recupero di Milito.
Preso atto della situazione nessuno in casa Inter può snobbare la Coppa Italia. «E tantomeno sottovalutare il Cittadella:le gare in agosto riservano tante insidie — ha ricordato Mazzarri —. Voglio che i ragazzi dimostrino sul campocoi fatti di voler vincere: questo è l’aspetto più importante che dobbiamo dimostrare da adesso e per tutta la stagione».Il Cittadella di Claudio Foscarini, il Ferguson della B (nona stagione consecutiva alla guida tecnica del club), giocaun calcio organizzato e piacevole. «La nostra prima volta a San Siro è un premio meritato per dirigenti e giocatori, manon veniamo a Milano con mille tifosi al seguito per vedere il Duomo o lo stadio — ha ricordato Foscarini —. E anchese tra noi e l’Inter il divario è notevole, la mia squadra cercherà di fare la sua partita. Per me è una gara particolare vistoche non ho mai nascosto di fare il tifo per i nerazzurri. Anche nel calcio io sono per i valori e la tradizione: per me l’Inter èMoratti e capisco quanto sia difficile da digerire per i veri tifosi l’imminente cessione di quote importanti dell’Inter».
Per la rifondazione interista il tecnico del Cittadella confida, e tanto, in Walter Mazzarri. «È l’allenatore giusto perchéha grandi capacità tattiche e tecniche, però non si è ancora attrezzato per fare i miracoli e se non gli mettono a disposizione almeno un paio di buoni giocatori non sarà per niente facile, neppure per uno bravo come lui, puntare ai primi posti della classifica».
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