Imbattuta, con la difesa più forte del campionato (insieme al Napoli) e la possibilità concreta di prendersi, almeno per una notte, il primo posto in classifica. L’Inter delle sette vittorie in nove partite, di due successi su tre negli scontri diretti, che non prende gol e spesso ne segna nel finale, è sempre più ingombrante. E ha ragione Spalletti a sostenere che «se fai un passo bene, quello dopo riesci a farlo meglio e puoi aumentare la velocità». Secondo il Corriere della Sera andare più forte di così per un’Inter già lanciata a velocità sostenuta non sarà semplice ma è possibile, anche se stasera a San Siro arriva la Sampdoria di Giampaolo che la passata stagione vinse due volte su due contro i nerazzurri e fece esonerare Frank de Boer.
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CorSera – Inter, andare più forte di così è possibile. Rispetto al passato…
Sfida con la Samp dell’amico Giampaolo, in palio il primato almeno per una notte
Nel nuovo governo della serie A, Spalletti è stato nominato ministro della Difesa (copyright di Maurizio Sarri, ribattezzato a sua volta ministro dell’Economia) e Giampaolo? «Io sto all’opposizione», sottolinea il tecnico della Samp: «Spalletti mi vuole bene ma esagera nel dire che veniamo subito dopo le grandi. Certo la partita vedremo di rendergliela complicata». Inter-Samp è una gara con tanti incroci. Icardi contro la sua prima squadra italiana, Eder che uno spazio (magari a gara in corso) dovrebbe trovarlo, e Skriniar, il miglior acquisto estivo dell’Inter, contro l’allenatore che l’ha forgiato a Genova. «Quando chiamai Giampaolo per avere informazioni mi disse: “Se mi levi anche lui...”. Mi ha dato un giudizio onesto e Skriniar è solo al 60% delle sua potenzialità. Arriveranno tante belle offerte per lui, ma deve restare qua. In quanto a Giampaolo ha detto che un giorno gli piacerebbe allenare l’Inter, io sarei di certo il primo abbonato», confessa Spalletti.
Tra un complimento e l’altro, il telefono dell’allenatore nerazzurro nelle ultime ore ha ricevuto pure la chiamata di Luca Lotti, ministro (vero) per lo Sport. «”Vedo che tutti volete fare i ministri, non è che resta una panchina libera per me?”, mi ha chiesto». Il clima positivo per entrambe le squadre aiuta le battute. L’Inter però non ha voglia di scherzare e Spalletti, da capo del governo nerazzurro, pone la fiducia. «Il nostro passo successivo è puntellare le certezze acquisite. Continuate a domandare se siamo da scudetto: se lo fate evidentemente non lo siamo ancora, a Juve e Napoli non lo chiedete. Ma io mi fido della mia squadra, i giocatori sanno dove vogliono arrivare». Si fida così tanto Spalletti da lasciare ampia libertà: niente ritiro obbligatorio pre partita. «Chi vuole restare a dormire ad Appiano Gentile rimane, altrimenti va a casa e torna il giorno dopo. Siamo messi male se devo imporre qualcosa per paura che i giocatori facciano qualcosa di sbagliato, ognuno è allenatore di se stesso». Un altro clima rispetto al recente passato, un’altra squadra pur con tante facce uguali. E l’Inter stanotte può essere prima. «Non vogliamo far paura a nessuno, ma consolidare certezze, senza farci tirare nel vortice». Passo dopo passo, la velocità sta aumentando. Spalletti vuole restare fuori dal vortice, per ora è in scia scudetto.
(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 24/10/17)
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