Tre punti molto importanti, su un campo sempre ostico, che tengono l'Inter attaccata a Roma e Lazio per la lotta alla Champions League. Una prestazione contro il Chievo non proprio brillantissima, ma che permette ai nerazzurri di arrivare carichi alla sfida contro la Juventus di sabato prossimo. Come scrive il Corriere della Sera in edicola stamattina: "La capacità di saper soffrire, combinata alla dote di colpire al momento giusto, lascia intatte le speranze Champions dell' Inter (l'Europa League è in cassaforte), che scavalla l'ostacolo Chievo e resta ancorata a Roma e Lazio. A sostenere il viaggio della speranza sono un' altra volta i letali arcieri Icardi e Perisic, autori di 12 delle ultime 14 reti. I nerazzurri però devono benedire anche la Var e l'arbitro Valeri, lucido nel non fischiare subito sull'errata chiamata del fuorigioco del guardalinee Marrazzo, ma solo dopo il gol di Icardi: lo avesse fatto un attimo prima la moviola non avrebbe potuto convalidare. Il successo congela la classifica dell'Inter, lascia invece in tremende difficoltà il Chievo che pure la sua gara l'ha giocata, soprattutto nel primo tempo quando Handanovic è stato protagonista.
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L'Inter ha sofferto - continua il Corriere -, come spesso gli capita in trasferta, ha approcciato timida la partita, rischiando di farsi male. L'ha tenuta in piedi il suo portiere, il palo centrato da Pucciarelli, la lucidità di Brozovic, sempre più deciso a diventare leader, e Miranda comandante naturale di una difesa che dal 24 febbraio è la migliore d' Europa, con appena due reti concesse in nove partite. Il primo tempo di Verona è stato simile a quello regalato all'Atalanta dieci giorni fa. L'Inter però ha tratto beneficio dalla partita di Bergamo e si è ripresentata con altre vesti. Fin lì aveva concesso troppo sulle fasce con Cancelo e Karamoh svagati nelle loro anarchie, perso duelli al centro per colpa di un Borja Valero impresentabile, finito per lasciare il tiro da fuori al Chievo. Al ritorno in campo c'è stata una metamorfosi quasi totale. Perisic si è immerso nel match, Rafinha ha cominciato un fitto dialogo di palleggio con Brozovic. Proprio dal croato è partito il tiro ribattuto da Sorrentino e recuperato da D'Ambrosio che, noncurante della bandierina alzata, ha appoggiato a Icardi per il vantaggio e per il 26° gol in campionato: una quota toccata in nerazzurro l'ultima volta da Angelillo nel 1958/59. L'Inter così fa fronte ai suoi obblighi, risponde al rilancio delle romane e sabato aspetta la Juve in un altro scontro decisivo, perché la Champions è una volata senza respiro".
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