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Partenza, stop, ripartenza. A mercato finalmente chiuso (1° settembre) e dopo le due vittorie della prima Nazionale di Conte (ieri dal Torino, applausi e autografi), accompagnate dalla qualificazione dell’Under21 ai playoff dell’Europeo, il campionato ricomincia nel segno di Roma (a Empoli) e Juve (in casa con l’Udinese). Giocano oggi, pensando (anche) all’esordio di Champions League: martedì i bianconeri con il Malmoe; mercoledì i giallorossi contro il Cska Mosca. La prima giornata ha confermato la forza delle due squadre, in attesa di capire se quanto è stato fatto dai due club in estate abbia ridotto la distanza. Il presidente bianconero, Andrea Agnelli, ha spiegato: «Ho sempre guardato a casa mia, ho fiducia nella squadra, nello staff tecnico e in quello manageriale. Questi sono gli elementi che mi interessano, il resto sono solo chiacchiere precampionato. Il vero inizio delle danze è oggi e poi con la stagione europea. Conta il risultato a maggio. Mondiale alla Ferrari o Champions alla Juve? Il mio auspicio è che lo vincano insieme. Chi lavora nello sport ad alto livello non può che avere un’ambizione: vincere. Quando uno abbassa la visiera o quando si mette gli scarpini». Per il debutto di Allegri allo Stadium, c’è Stramaccioni, che il 3 novembre 2012 (un sabato) aveva interrotto con l’Inter la serie di 49 partite utili in campionato dei bianconeri, ma il rapporto di forze per stasera fra Juve (con l’ex Pereyra in campo) e Udinese appare al momento chiaro, così come, nonostante la cautela di Rudi Garcia, la Roma non dovrebbe avere troppi problemi a vincere a Empoli: «Sono di un altro pianeta», ha detto Sarri.
Ma sono tante altre le curiosità della seconda giornata. Ad esempio, l’impatto del Napoli (contro il Chievo) con il San Paolo, dopo quanto è accaduto in estate: campagna-acquisti che non è piaciuta ai tifosi; eliminazione dalla Champions League contro l’Athletic Bilbao; vittoria sofferta in casa del Genoa nel recupero alla prima; Benitez a Liverpool per sei giorni. Ieri il presidente De Laurentiis è tornato a Castelvolturno (per la seconda volta in settimana): ha assistito a tutto l’allenamento; ha pranzato con Benitez e il d.s. Bigon; ha ribadito la necessità di recuperare compattezza; ha sottolineato l’importanza del campionato. A proposito di accoglienza: c’è curiosità anche per l’esordio della Lazio all’Olimpico (contro il Cesena) e per la Fiorentina, che ospita il Genoa. Quella di domani sarà una giornata già molto importante per le due squadre di Milano.
L’Inter gioca alle 15 contro il Sassuolo e deve fare i conti con il giocatore più in forma del momento: Simone Zaza, reduce dalle imprese azzurre e pronto per San Siro (dove si presenta senza barba), con la curva Nord chiusa per il provvedimento sulla discriminazione territoriale che risale al campionato passato. Nell’ultimo campionato i nerazzurri hanno raccolto 33 punti (sui 57 disponibili), con 8 vittorie, 9 pareggi e 2 sconfitte. Sono reduci dallo 0-0 di Torino, che ha avuto letture differenti e c’è attesa per capire se il ritorno di Palacio sarà utile per migliorare il potenziale offensivo della squadra (senza Vidic, squalificato per il rosso di Torino).
Il Milan riaccende il motore in casa del Parma nel posticipo di domani, dopo il 3-1 alla Lazio, che è servito alla classifica e anche all’autostima del gruppo guidato da Inzaghi. C’è attesa per il debutto di Fernando Torres e per una partita complicata. Quella che servirà per capire meglio dove possono arrivare i rossoneri.
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