- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Il commento sul pareggio tra Bologna e Inter da parte del Corriere della Sera: "Più che una fuga, è una fughina. L’ Inter che cercava la quinta vittoria consecutiva si ferma sul più bello. Il pari in rimonta, dopo un primo tempo gramo, è lo specchio di una notte di passione, in cui la capolista vede molti fantasmi. A Crotone nel finale aveva avuto uno scatto da 3 punti. In casa del Bologna nell’ultimo quarto d’ora, diventata la zona dei nerazzurri, riesce solo ad agguantare il pareggio, grazie a un rigore guadagnato da Eder, confermato dalla Var e trasformato dal solito Icardi.
Spalletti, che conosce bene la sua squadra, aveva avvertito: «Non è scontato che le vinciamo tutte sino al derby». E subito inciampa contro il Bologna. Simone Verdi, sotto gli occhi di Gian Piero Ventura che lo chiamerà in Nazionale per le prossime partite con Macedonia e Albania, è il grimaldello con cui i rossoblù aprono la porta di Handanovic. Il pari è un passo indietro per la capolista di una notte, travolta dal ritmo ossessionante del Bologna e capace di rialzare solo parzialmente la testa nella ripresa in cui colleziona calci d’angolo (dieci) più che occasioni. E stasera, nel resto della quinta giornata, Juventus e Napoli possono staccare gli spallettiani.
L’Inter dura meno di un minuto e non è un modo di dire. Joao Mario cicca l’invitante cross di Candreva da destra, una specie di rigore in movimento, al 50esimo secondo. Sembra una partita facile. È l’inizio di un incubo. Il Bologna, lesto e coraggioso, macina gioco e mette in fila un’occasione dietro l’altra. Verdi svaria su tutto il fronte ed è un folletto imprendibile. Prima del gol, un sinistro a uscire che sorprende Handanovic, tira altre quattro volte e nella prima circostanza la respinta a mano aperta del portiere è una specie di miracolo. Sino all’intervallo il Bologna è da antologia: Petkovic, preferito a Palacio, fa bene il centravanti boa aprendo spazi per gli inserimenti dei suoi compagni; Di Francesco (pure lui seguito da Ventura) si scambia la fascia in continuazione con Verdi, mandando in confusione la difesa interista; Donsah, con Pulgar e Poli, sbriciola in mezzo al campo i compassati Borja Valero e Vecino.
Nella ripresa Spalletti, nel tentativo di dare una scossa e aumentare il peso offensivo, toglie lo stralunato Joao Mario e inserisce Eder dietro Icardi. Alla fine risulterà la mossa decisiva. L’equilibrio della partita cambia. L’ Inter alza il baricentro, ma non il ritmo, collezionando una sfilza di angoli: 8 nei primi 16 minuti. Solo una volta però, di testa con Miranda, impegna Mirante. Il Bologna non ha più lo smalto dell’inizio, perde progressivamente metri di campo e fiducia e la partita si trasforma in sofferenza liquida. Il pari arriva grazie al rigore di Icardi, concesso per un fallo inutile di Mbaye su Eder. Alla fine l’ Inter c’è sempre: 7 gol su 11 arrivano nell’ultimo quarto d’ora. Ma per restare lassù serve molto di più".
(Fonte: Alessandro Bocci, Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA