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E' stato Mauro Icardi a suonare la carica martedì sera con il Tottenham. Dopo una partita piuttosto anonima, il capitano dell'Inter ha tirato fuori dal cilindro un gioiello da fuori area che ha consentito ai nerazzurri di rimettersi in partita e di dare l'assalto, poi vincente, alla squadra inglese. Dopo essere andato in bianco per tre partite, Maurito si è finalmente sbloccato ed è lui il simbolo dell'Inter di Spalletti. Dopo 80' di sofferenza con gli Spurs, Icardi svolta e fa diventare la sua serata perfetta segnando un gol straordinario e scuotendo la sua Inter.
"Dal minuto numero 41 della ripresa cambia l’orizzonte: da nerazzurro. Ma Spalletti non dimenticherà cosa è successo prima della prodezza del suo bomber. Icardi ha ripreso i nerazzurri sull’orlo del baratro. Se ha ragione l’allenatore, il peggio è alle spalle. La scintilla che si augurava, c’è stata. Ma i problemi restano sul tavolo: manca un Modric ed è inspiegabile perché, una volta fallito l’assalto al regista del Madrid, l’Inter non abbia puntato su un altro profilo, magari Barella, che non è un metodista, ma lo può fare. Poi è necessario ritrovare il miglior Perisic. Il croato è il barometro della squadra: quando gira lui difficilmente stecca . E Nainggolan non è certo il Ninja che ha fatto impazzire i romanisti. Il punto dolente è la qualità del gioco. Spalletti ci deve ancora lavorare: serve aprire di più il campo con gli esterni, migliorare gli inserimenti dei centrocampisti, velocizzare le verticalizzazioni. Soprattutto trovare il modo di legare Icardi ai compagni. Sino al gol Maurito era stato tra i peggiori in campo, avulso dalla manovra. Va coinvolto di più, ma anche cercato di più. Icardi, solo lui, può trasformare l’Inter nella squadra che dà corpo ai propri sogni", si legge sul Corriere della Sera
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