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CorSera – Inter, nel mirino Suning e squadra. I tifosi risparmiano Spalletti…

L’ex attaccante dell' Inter Serena: "Non c’è più nemmeno l’alibi di San Siro"

Francesco Parrone

In caduta libera, senza più alibi, con la crescente paura di buttare un’altra stagione e firmare un nuovo fallimento. L’ Inter si scopre senza difese, terrorizzata da 8 partite senza vittorie, da cinque pareggi consecutivi, da una classifica che vede ormai la Roma a un solo punto di distanza e la Lazio pronta stasera ad allungare il suo vantaggio. Secondo il Corriere della Sera la corsa Champions è diventata una gara contro i fantasmi del passato che puntuali riaffiorano in uno spogliatoio fragile, disunito e in cui ci sono sempre più gruppi contrapposti. «Il crollo nerazzurro sta diventando costante, anche se con sfumature differenti», analizza l’ex nerazzurro Aldo Serena. «Il passato ritorna, l’Inter sente la pressione più di altri club. Ha una storia altalenante fatta di momenti di vittorie seguiti da grandi digiuni. Una volta però c’era l’alibi di giocare a San Siro che spaventava, ora è caduto. Il pubblico fino alla fine della partita con il Crotone è stato encomiabile, tollerante. Poi giustamente è esploso».

La rabbia si è sfogata con i fischi al termine del match e via social network ieri. Nel mirino di nuovo Steven Zhang, il figlio del proprietario di Suning. «L’Inter non è un giocattolo, vendete il club», l’affondo di molti. Risparmiato il tecnico Spalletti, cui si chiede però di prendere provvedimenti su Perisic, Brozovic e Candreva e di utilizzare maggiormente Cancelo e Rafinha. Quella dei croati è una situazione detonata all’interno dello spogliatoio, i due sono malvisti per lo scarso impegno. Icardi, dopo la partita con la Fiorentina, aveva detto: «Non ci alleniamo più con convinzione, serve più cattiveria». Un richiamo pesante indirizzato proprio ai due, con cui ci sono state anche incomprensioni sui social. Lo stesso Spalletti, dopo il match con il Crotone ha tuonato. «Chi dovrebbe fare la differenza non sta garantendo quanto potrebbe». E chi non sta facendo la differenza non è certo Icardi che di gol ne ha segnati 18. Brozovic ha da sempre comportamenti irrispettosi, l’ultimo sabato sera a San Siro quando, dopo essere stato sostituito, non ha dato la mano all’allenatore e ha calciato via la tuta. Perisic è irriconoscibile, totalmente fuori condizione.

«Perisic entra in area senza desiderio di segnare, è stato un errore convincerlo a restare, alle prime difficoltà si è perso», analizza Serena. Secondo l’ex bomber però il problema è a centrocampo. «La campagna acquisti estiva non è stata di alto livello. Sono arrivati due centrocampisti presi dalla Fiorentina, finita ottava l’anno scorso». Con il mercato chiuso non è più possibile intervenire. Tocca a Spalletti trovare nuove soluzioni di gioco e far ripartire una squadra diventata leggibile. L’Inter è inoltre un burro dal punto di vista mentale. «Purtroppo viene a mancare la fiducia alle prime difficoltà, il carattere è un po’ debole», ha ammesso Spalletti. Il tecnico per ora non rischia, anche se ha eguagliato il record negativo di 8 gare senza successi, come fece Pioli l’anno scorso prima di essere allontanato. Illogico pensare di esonerare l’allenatore adesso, ma se non centrerà la Champions difficilmente resterà. Pare però che il gruppo Suning abbia accettato il rischio di restare ancora fuori dall’ Europa che conta: non aver rinforzato la squadra a gennaio è un messaggio che va in quella direzione. Spalletti proverà a svoltare sin dalla partita con il Bologna, puntando più su Rafinha e meno su Brozovic e Candreva. «Adesso serve l’esperienza del tecnico, deve dare un cambio di gioco», aggiunge Serena.

E dovrà pure farlo senza sostegno. La proprietà è lontana, Jindong Zhang preso più dalle questioni del partito comunista cinese, del Jiangsu e dello stadio che dai nerazzurri. Bisognerà arrivare a maggio e tentare di centrare la Champions, poi sarà rivoluzione, con l’addio di Icardi e quello di Skriniar. E con 160 milioni in cassa per ricostruire. Si spera utilizzando meglio le risorse rispetto al recente passato che ha lasciato tanti fantasmi e nessun grande giocatore.

(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 5/2/18)

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