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Una trasferta importantissima per rimanere attaccati ad un sogno Champions ad ora difficilissimo. L'Inter va a Torino, con la consapevolezza di avere solo un risultato su 3: la vittoria. Come si legge tra le pagine del Corriere della Sera: "Il finale di stagione dell’Inter è una lunga lista di doveri da assolvere e non è detto che una volta in fondo si trovi un bel premio da scartare. Obbligata a vincere sempre e costretta a riaffermare di continuo il suo valore contro ogni avversario, per la squadra nerazzurra le giornate di campionato si succedono come uno stresstest di resistenza senza fine. Con il Torino sarà difficile, forse più delle ultime due partite contro Cagliari e Atalanta, chiuse con successi gonfiati da 12 gol. L’Olimpico granata non è stata terra di conquista per nessuno: solo la Juventus è passata, vincendo in rimonta il derby. L’ostacolo è bello grosso e Stefano Pioli lo ha messo a fuoco da tempo. Una settimana il tecnico dell’Inter è in bilico, quella dopo diventa imprescindibile, in un’altalena che va avanti e indietro a seconda dei risultati. Nel trionfo contro l’Atalanta i tifosi hanno spinto per la sua conferma, ripetendo il coro «noi vogliamo Stefano Pioli». L’allenatore, da sempre tifoso nerazzurro, è rimasto colpito, emozionato, ma non è facile alle illusioni: sa che a pesare sono solo i risultati. E deve continuare a vincere anche l’Inter per alimentare l’inseguimento al terzo posto che vale la qualificazione in Champions, per ora sogno proibito".
"Farlo diventare realtà tocca anche a Mauro Icardi - continua Guido De Carolis - Come l’Inter anche il capitano, reduce da una tripletta e a quota 20 gol, è costretto a inseguire Andrea Belotti, capocannoniere in carica con 22 reti. All’andata furono loro a decidere la sfida: doppietta di Icardi e squillo del Gallo. L’attaccante argentino però è tornato a segnare fuori casa a Cagliari su rigore, spezzando un digiuno che durava dal 21 settembre a Empoli. Icardi e Belotti sono i due più giovani calciatori (entrambi classe 1993) ad avere realizzato almeno 20 gol in questa stagione nei cinque maggiori campionati europei, naturale che nella partita delle punte a essere sotto esame siano le difese. Quella del Toro nel ritorno è un colabrodo (19 reti al passivo) e peggio hanno fatto solo Palermo (20) e Pescara (28), quella dell’Inter deve dimostrare di sapersi blindare contro le tre punte che l’hanno spesso messa in ansia. Contro i re del gol è vietato sbagliare".
(Corriere della Sera)
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