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CorSera: «Inter, primo tempo di studio e secondo buono, ma quel centrocampo…»

Tre punti d’oro conquistati dall’Inter contro il Dnipro a Kiev, partiti in sordina i nerazzurri piano piano sono riusciti a imporsi contro una squadra difficile come scrive il Corriere della Sera: «Alla fine di un primo tempo, nel...

Lorenzo Roca

Tre punti d'oro conquistati dall'Inter contro il Dnipro a Kiev, partiti in sordina i nerazzurri piano piano sono riusciti a imporsi contro una squadra difficile come scrive il Corriere della Sera: «Alla fine di un primo tempo, nel quale i nerazzurri si sono accontentati di gestire la partita, con l’obiettivo di non correre rischi, in attesa del momento propizio per colpire. Dopo venti secondi, era stato Konoplyanka ad impegnare Handanovic e questo deve aver indotto gli interisti a muoversi con prudenza, a ritmi bassi. Così la squadra si è allungata, finendo per cercare improbabili collegamenti fra le linee, con Icardi in completo isolamento, cercato soltanto con avventurosi lanci di sessanta metri, mai precisi. L’assenza di Kovacic, in tribuna per un colpo al polpaccio rimediato martedì in allenamento, ha tolto geometrie: M’Vila centrale per Medel (squalificato) ha molto faticato; Hernanes, dopo una discreta partenza, si è un po’ spento; Guarin, che ha giocato con la fascia di capitano, ha faticato molto da seconda punta; Kuzmanovic è apparso il più propositivo, ma si è fatto ammonire e questo ne ha frenato l’azione, in un primo tempo molto spezzettato, dove anche il Dnipro non ha regalato emozioni. Il Dnipro ha cercato il vantaggio (tiro di Konoplyanka vicino al palo), provando a sfruttare i maggiori spazi a disposizione, finché Mazzarri ha mandato in campo un secondo attaccante: fuori Kuzmanovic e spazio a Osvaldo, per provare a vincere e dare più sbocchi alla fase offensiva. L’Inter si è trovata anche con l’uomo in più, per l’espulsione di Rotan e ha capito che era arrivato il momento di osare e ha rotto l’equilibrio con un gol (di punta) di D’Ambrosio (assist di Guarin) sull’errore di Mazuch (26’)».