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Una volta fortezza, ora tabù. Lo stadio Giuseppe Meazza per l'Inter è diventato un problema da qualche tempo, come ricorda il Corriere della Sera: «Dopo aver raccolto sei punti nelle ultime due trasferte (Samp e Parma), sei gol fatti, senza subirne, quinto posto a +5 dalla concorrenza (il Milan e la squadra di Donadoni), adesso i nerazzurri devono riappropriarsi di San Siro per entrare in Europa League. Può sembrare un paradosso per chi in casa, in passato, aveva costruito i propri successi (mai sconfitti in campionato nel biennio di Mourinho, con 29 vittorie e 9 pareggi su un totale di 38 partite), ma questa volta è minima la differenza fra rendimento interno ed esterno: 29 punti in casa (sette vittorie, otto pareggi e due sconfitte), 27 in trasferta (7 vittorie, 6 pareggi, quattro sconfitte). E ancora: 23 gol segnati in casa, 34 fuori (compresi i sette al Sassuolo); 17 reti incassate in casa e 18 fuori. L’ultimo successo interista a San Siro risale al 9 marzo, 1-0 al Torino (gol di Palacio); adesso giocheranno a Milano con il Napoli (sabato), Milan (4 maggio, anche se per il calendario il derby risulta in trasferta) e Lazio (sabato 10), prima di chiudere a Verona con il Chievo. In casa, l’Inter aveva cominciato benissimo (2-0 al Genoa, pareggio con la Juve, costretta a rimontare, 2-1 alla Fiorentina), poi, da fine novembre, c’è stato un rallentamento (Sampdoria e Parma), con riscatto nel derby (1-0) e involuzione a gennaio (pareggio con Chievo e Catania); due successi con Sassuolo e Torino, con l’intermezzo del’1-1 con il Cagliari; infine i due punti in tre partite con Atalanta (1-2), Udinese (0-0) e Bologna (2-2), che sembravano allontanare in maniera definitiva i nerazzurri dall’Europa».
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