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CorSera – Inter rabbiosa, contro l’Atalanta iniziò il declino…

Scossa dalla morte di Ivan Ruggeri, l’Atalanta e Colantuono cercano stasera a San Siro una vittoria per ricordare chi ha guidato la società per 14 anni: «Se fermeremo l’Inter, la dedica sarà per lui». A Bergamo, l’11 novembre...

Francesco Parrone

Scossa dalla morte di Ivan Ruggeri, l’AtalantaColantuono cercano stasera a San Siro una vittoria per ricordare chi ha guidato la società per 14 anni: «Se fermeremo l’Inter, la dedica sarà per lui». A Bergamo, l’11 novembre 2012, era cominciato lo sperpero di punti da parte dei nerazzurri: reduci dalla vittoria sulla Juve, la settima consecutiva in campionato, si erano presentati convinti di firmare un’altra impresa (ma senza Samuel e Ranocchia), ed erano stati battuti da un’Atalanta bellissima per il gioco verticale e per la capacità di correre.

Nemmeno il gol del 3-2, firmato da Palacio al 39’ della ripresa, era servito per rimettere in gioco l’Inter in extremis. E lì era cominciato il declino, che ha portato la squadra lontano dalla zona Champions. Stasera Palacio non c’è. Stramaccioni se l’è molto presa con chi ha sostenuto che si lavori per recuperare l’attaccante per la semifinale di ritorno con la Roma (17 aprile), sostenendo che l’infortunio alla coscia sinistra è serio e che forse la stagione è finita.

Così assicurano i medici nerazzurri (lesione di secondo grado) e avranno ragione loro. Resta il fatto che l’Inter si ritrova con un solo attaccante titolare (Cassano), al quale, forse, Stramaccioni affiancherà Rocchi, il vice-Milito arrivato a gennaio, che fin qui ha giocato 142 minuti in campionato e che non segna da 14 mesi.

Eppure Stramaccioni ha garantito che sarà un’Inter ruggente quella che andrà in campo stasera: «Nessuno si aspettava questa emergenza, ma non voglio sentir dire che è finita. Contro l’Atalanta giochiamo una partita-chiave. Se la vinceremo, potremo riaprire il discorso per il terzo posto, considerando anche gli altri scontri diretti. Io non voglio mollare nulla e se la squadra si allena come venerdì, credo che faremo molto bene.

Uno scatto in avanti nel gioco c’è già stato. Ora vinciamo più partite possibili e cerchiamo di arrivare alla finale di Coppa Italia. Per fare bilanci ci sarà tempo». La giornata è stata introdotta da un’importante riunione fra il questore di Milano, la Digos eStefano Filucchi per cercare di risolvere (prevenzione/repressione), la questione dei cori che sono costati più di 50.000 euronelle ultime tre partite.

L’Inter avrà molti difetti, ma certo non la si può accusare di atteggiamenti razzisti, visto il numero più che consistente di stranieriche hanno vestito la maglia nerazzurra da quando Moratti è presidente, a cominciare da Paul Ince (1995). Ma si guarda anche al futuro. Domenica prossima c’è il Cagliari. I vertici della Lega hanno confermato l’intenzione di giocare a Trieste, operazione in linea con quanto prescritto dalle regole (lo stadio indicato dal Cagliari a inizio stagione), peraltro sempre violate, visto che irossoblù a Trieste non si sono mai visti.

Le condizioni del prato sono pessime, al punto che è indispensabile procedere ad una rizollatura totale, ma si annuncianotre giorni di pioggia violenta e non si vede come si possa rifare il campo. Una Lega efficiente sceglierebbe un altro campo (Bologna o Firenze, ad esempio) già domani. Senza perdere altro tempo.