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Con l'arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Inter, quasi tutti pensavano ad una svolta, ma non in maniera così efficace e tempestiva. L'ottimo inizio di stagione, considerando anche gli ottimi risultati nel precampionato, fanno capire quanto il tecnico abbia lavorato in questi mesi, soprattutto sulla testa dei giocatori, per far tornare l'Inter a brillare. Sottolinea il Corriere della Sera, infatti: "Un avvio così non lo immaginava. Il secondo posto dell’Inter è una sorpresa anche per Luciano Spalletti. 'È bello stare lassù, ma per cambiare la mentalità di una squadra occorre tempo', è stata la sintesi dopo Benevento. L’allenatore però un grande cambiamento è riuscito a farlo. La sua Inter è meno pazza, ha mostrato anzi due qualità dimenticate: regolarità e identità. Il gioco resta da trovare, però sei vittorie su sette non arrivano per caso".
La difesa sembra essere il punto cardine della squadra, avendo subito solamente 3 reti in 7 partite, grazie soprattutto alle eccellenti prestazioni di Skriniar. "Essere secondi con la Juventus è il capolavoro dell’allenatore che dalla squadra ha spremuto il massimo, affidandosi a quattro uomini chiave: Skriniar, Borja Valero, Perisic e Icardi. L’Inter ha la miglior difesa del campionato, con appena tre reti al passivo, pur non avendo i migliori interpreti. Ha fatto la differenza Skriniar, capace di puntellare un reparto rimasto in pratica uguale a quello che nella passata stagione aveva incassato 49 reti. Ha aiutato la fortuna (6 i pali colpiti dagli avversari) e la bravura di Handanovic, ma la svolta è nel gioco di Spalletti, chiaro su un punto: 'Non voglio mai prendere gol'".
Così come il centrocampo, che non è più sbandato e in difficoltà a costruire come le scorse stagioni, grazie soprattutto all'acquisto di Borja Valero: "La difesa ben protetta è merito di un centrocampo poco mobile ma disposto al sacrificio. Spalletti si è poi battuto per trattenere Perisic. Ha trasformato il croato da finalizzatore in un corridore a tutta fascia: letale nel chiudere l’azione (3 gol segnati) e ottimo in copertura. L’Inter funziona anche in attacco. Finora ha sempre segnato, sfruttando al massimo le palle inattive. In tutte le gare, eccetto Roma, almeno una rete è nata da calcio piazzato. Così si spiega perché Icardi, che di gol ne ha realizzati 6, non trovi la porta su azione proprio dal match dell’Olimpico. Soffrono i centrocampisti, però Spalletti ne ha uno imprescindibile: Borja Valero, l’unico sempre titolare. Dopo aver messo in fila avversari minori (Roma esclusa), al rientro il tecnico avrà subito due scontri diretti con Milan e Napoli. Vincere il derby con i rossoneri significherebbe spedirli a -10 in classifica e dopo otto giornate sarebbe già un bel vantaggio in chiave Champions", conclude il quotidiano.
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