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CorSera – Inter, si avverte l’assenza di un presidente. Mancini non in discussione ma…

Simona Castellano

L’apice del crollo dell’Inter è il pareggio con il Parma.  Fabio Monti, nella versione online del Corriere della Sera, scrive: “4 aprile 2015: l’Inter non riesce a battere nemmeno il Parma, 1-1 come con il Cesena. La...

L'apice del crollo dell'Inter è il pareggio con il Parma. 

Fabio Monti, nella versione online del Corriere della Sera, scrive: "4 aprile 2015: l’Inter non riesce a battere nemmeno il Parma, 1-1 come con il Cesena. La società e il tecnico decidono di convocare la squadra per le 8 del mattino di Pasqua ad Appiano per allenarsi (sotto la pioggia): 50’ di lavoro, prima di andare tutti a casa. Mancini parla della necessità di fare la rivoluzione, di un esame per tutti. In generale si avverte il peso dell’assenza di un presidente. Thohir ha delegato ai suoi uomini, ma passare da un presidente interventista e competente come Moratti ad un’entità astratta, che non parla italiano e sa poco di calcio, più attento al business che alle cose di calcio, è un trauma per tutto l’ambiente. Anche se l’ultima immagine è quella di Zanetti molto presente e (forse) destinato a ricevere una precisa delega tecnica, per affiancare con pieni poteri (da dirigente) Mancini. Il tecnico non è in discussione, ma è il primo a sapere che è necessario invertire la rotta al più presto.  L’Europa ormai è perduta; i problemi più che irrisolti appaiono irrisolvibili; la squadra, costruita male e corretta con uomini che non si sono integrati, non è più in grado di recepire il tipo di calcio propositivo e di alto livello che vorrebbe il tecnico. La situazione è più che complicata e tutto può davvero succedere."