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CorSera – Inter, situazione anomala che preoccupa la società. La Curva mette pressione…

L’avvio flop preoccupa i nerazzurri. Spalletti prova a scuotere la squadra ma il tecnico è già sotto pressione

Francesco Parrone

Dal Corriere della Sera un'altra analisi sul momento difficile dell'Inter in questo inizio di campionato. I nerazzurri e Spalletti dovranno lavorare sulla testa ma a preoccupare è anche il centrocampo: "Fragile e instabile sotto pressione, l’Inter si è già staccata l’etichetta di anti-Juve. «Ce l’avete appiccicata addosso, ma prima dobbiamo costruirci una mentalità forte e la capacità di reagire a certe situazioni», ha analizzato Spalletti. Due carenze non da poco per chi si è candidato a un campionato di vertice. Il mistero Inter è già l’assillo di Spalletti, costretto a riprogrammare una squadra smontata nelle certezze dalle prime uscite contro Sassuolo e Torino. Nella cesta restano un misero punto e una valanga di dubbi. Mancanza di giusta mentalità, assenza di reazione, condizione atletica in ritardo, si spiega così l’avvio choc, non si giustifica però. Sono difficoltà comuni alle grandi, l’Inter però le paga, a differenza di Juventus e Napoli già scappate in avanti con 5 punti di vantaggio. «Non bisogna cercare troppe scuse né alibi. Parlare di mancanza di mentalità è un passo indietro. Quando è arrivato l’anno scorso, Spalletti ha preso una squadra senza un filo logico e gliel’ha dato, ora tocca a lui ritrovarlo. Non si possono fare più calcoli, la prossima partita a Bologna va vinta e basta», sottolinea l’ex difensore Riccardo Ferri.

Non c’è logica in una squadra capace di dominare il primo tempo con il Torino e scomparire nella ripresa, fino a subire la rimonta. L’anomalia della situazione preoccupa la società e Spalletti che ha annullato il giorno di riposo e parlato alla squadra. Un richiamo ad alzare l’attenzione, a non considerare chiuse le partite, a fornire una reazione tangibile quando si va in difficoltà. Spalletti era parecchio infastidito dopo il match pareggiato con il Torino, più che per gli errori dei singoli (D’Ambrosio e Handanovic) per l’atteggiamento. Non c’è un reparto più colpevole di altri, ma eccetto nelle amichevoli con Lugano, Lione e Atletico Madrid, la difesa ha sempre subito gol: 10 in 9 partite".

 

(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 28/8/18)

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