"Il vero nodo è il centrocampo: la coppia Vecino-Brozovic non regge. L’Inter in mezzo ha un problema di qualità e fisicità: non a caso si era seguito Vidal (obiettivo sfuggito) e sognato Modric. In questo quadro è parso curioso lo striscione esposto prima del match. «Società: promesse mantenute, richieste tutte rispettate. Mister e giocatori: no scuse, no parole. Testa bassa e vincere». Messaggio che sbilancia il peso della stagione tutto su Spalletti. È lui l’uomo messo al centro del villaggio nerazzurro, nel bene e nel male. Per uscire dalla mini-crisi, l’allenatore a Bologna partirà con Radja Nainggolan titolare. Il belga non potrà giocare l’intera partita, la speranza è che con la sua presenza aumenti anche la sicurezza di tutto il gruppo. Probabile torni titolare anche il brasiliano Miranda, un altro di personalità. «I giocatori dell’Inter però devono capire bene chi hanno davanti e la maglia che portano, lo devono ai 60 mila spettatori di domenica a San Siro», fa notare l’ex interista Nicola Berti. «Sulla mentalità deve lavorare Spalletti, poi magari ci sono i carichi di lavoro da smaltire, molti giocatori vengono dal Mondiale: dopo la sosta sarà la vera Inter. Però a meta campo qualcosa ci manca, è fuori discussione. Davanti poi Lautaro può aggiungere qualità».
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Un avvio così difficile, con un solo punto in due partite, si era visto di recente con Gasperini e De Boer, annate sfortunate. Nessuno poteva aspettarsi certe difficoltà con Spalletti: l’anno passato partì con 4 vittorie di fila e 9 nelle prime 11 partite, derby compreso. «Forse Spalletti non riesce a farsi capire dai giocatori. I giornalisti dicono che l’Inter è l’anti-Juve? Sono scuse del tecnico per i risultati negativi. Alla squadra manca mentalità», bacchetta Sandro Mazzola dai microfoni di Rmc Sport. Sabato a Bologna l’Inter può solo vincere, sciogliere il suo mistero e i nodi della crisi che si stanno già stringendo".
(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 28/8/18)
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